L’ambasciatore Benassi e la risposta per le rime ai tedeschi

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In foto Pietro Benassi, ambasciatore d'Italia in Germania

Finalmente un equilibrio con un 2 Giugno festeggiato da tutti gli italiani che ritrovano il proprio governo; ma quante se ne sono passate e il buio sembrava scendere sul continente. Le polemiche di questi giorni sulla scelta del Ministro dell’Economia e tutto ciò che ne è provenuto, non fanno bene ai rapporti diplomatici  dell’Europa,  che devono fondarsi sulla convergenza di idee e programmi , e su volontà che non possono prescindere dalla volontà popolare espressa con il voto:  la prima dura reazione italiana ai pesanti attacchi della stampa estera sul processo di formazione del nuovo governo Lega/M5S, se non hanno  per niente corrisposto a questi principi , alla fine hanno palesato la  realtà che dimostra la frammentarietà dell’Unione. Sono i fatti a decretare quanto l’Italia si senta antieuropea e anti europeista, e non i timori istituzionali . Quindi la nota dell’ambasciatore italiano a Berlino, Pietro Benassi, inviata allo Spiegel online, chiedendone la pubblicazione, corrispondeva ad una esigenza di chiarezza in un momento in cui non e’ l’antieuropeismo che deve essere sul banco degli imputati, ma la diversità tra Paesi Europei che corrispondere a singoli nazionalismi . Essi non possono avere nulla a che vedere con lo spirito fondamentale, che dovrebbe essere alla base della creazione di una Europa unita. “ La dialettica politica appartiene alla libertà di stampa e al discorso democratico. Ciò che lascia un retrogusto pessimo è il modo in cui questa critica è indirizzata ad un intero popolo» scrive Benassi”. Il diplomatico italiano stigmatizza fortemente l’articolo – Gli scrocconi di Roma- pubblicato dalla testata tedesca, a firma dell’editorialista Jan Fleischhauer, che e’ un vero insulto a tutto il popolo italiano, indipendentemente da come andranno a finire le scelte finali di questi giorni. “Si tratta di un sistema molto facile e seducente per eccitare gli animi. Ne è capace chiunque. Ma – conclude l’ambasciatore – è una strada pericolosa per condurre la dialettica in Europa. Alla sua fine ci sono solo perdenti “. Effettivamente così si ammazzano le occasioni del futuro e si rivela quella che e’ la vera affettività e la vera considerazione verso l’Italia e gli italiani, che con questa Europa riesce alla fine ad avere poco a che fare: dimostra l’asserto la dichiarazione provenuta dallo stesso ambiente, che sarebbe Draghi ad avere offerto l’occasione al nostro Paese di esprimere un ministro dell’economia che esprime anti europeismo e soprattutto anti germanismo. Sembra di ritornare agli albori della grande guerra quando il pangermanesimo era un processo storico e non una espressione instabile. L’Europa unità e’ nel cuore di tutti e questo dovrebbe essere il principio primo di ogni discussione, ma quando una bella cosa nasce mancante di una certezza affettiva, non può essere l’economia venirla a soccorrere. Dopo queste polemiche si e’ tornati al vuoto , alle elezioni e alle polemiche con il Presidente Mattarella.