Avrà il compito di controllare la qualità del latte prodotto nel Sud Italia, ‘fotografando’ il contenuto di proteine, lattosio, carica batterica, fino alla presenza di eventuali farmaci e contaminanti: è il Avrà il compito di controllare la qualità del latte prodotto nel Sud Italia, ‘fotografando’ il contenuto di proteine, lattosio, carica batterica, fino alla presenza di eventuali farmaci e contaminanti: è il laboratorio Latte del Mezzogiorno inaugurato oggi a Benevento. Realizzato dall’Associazione Italiana Allevatori (Aia), con un finanziamento di Regione Campania e Aia, il laboratorio si trova presso il Consorzio per la Sperimentazione, Divulgazione e Applicazione di Biotecniche Innovative (Consdabi) e analizzerà il latte prodotto da oltre 2.000 aziende. Come ha annunciato il presidente del Consdabi, Donato Matassino, “è il primo tassello del Polo per le biotecnologie e l’agroalimentare in programma nel Mezzogiorno che sarà composto da aziende, centri di ricerca, università. Al Polo come al laboratorio Latte collaborerà anche l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, che si trova a Portici (Napoli)“. “Metteremo a disposizione del laboratorio sia la nostra sezione di Benevento sia i laboratori di Portici” ha detto il Commissario dell’Istituto, Antonio Limone secondo il quale la zootecnica interpretata in chiave moderna, come in questo caso, “è una possibilità di riscatto per le aree interne del Mezzogiorno“. Nel laboratorio, ha spiegato Pietro Salcuni presidente dell’Aia, sarà analizzato il latte prodotto dalle aziende di cinque regioni, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria, che allevano bovini, bufalini, ovini e caprini. Le analisi sui capi di ogni azienda saranno condotte una volta al mese e grazie a un sistema telematico i risultati saranno inviati, appena ottenuti, alle aziende e all’Aia e, una volta attivata la collaborazione, anche all’Istituto Zooprofilattico. Per Daniela Nugnes, assessore all’agricoltura della Regione Campania, il laboratorio è “il fiore all’occhiello dell’Aia nel Sud e rappresenta un grande traguardo perché dimostra che è possibile mettere insieme tante anime diverse e fornire risposte concrete ai territori“.