La Venere degli stracci di Pistoletto torna a Napoli dopo il rogo: sùbito in piazza Municipio, poi alla Chiesa di S. Pietro ad Aram

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in foto la nuova Venere degli stacci di Michelangelo Pistoletto, che torna in Piazza Municipio a Napoli dopo il rogo di luglio 2023 (foto da comunicato stampa)

di Giuseppe Delle Cave

Torna a Napoli, ma per restarci, la Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto, da oggi e per tre mesi e mezzo sarà di nuovo in piazza Municipio, dove era stata incendiata lo scorso luglio dal clochard 32enne Simone Isaia, condannato a 4 anni di carcere con rito abbreviato. Non sarà, quindi, un’installazione temporanea ma fissa, destinata a diventare patrimonio dei napoletani, con il trasferimento già deciso (e che tuttavia avverrà a verifiche tecniche ultimate) in un altro luogo simbolo del capoluogo: la Chiesa di S. Pietro ad Aram di corso Umberto. Tutto ciò grazie alla volontà dell’artista di donare l’opera alla città (che non è costata nulla alla collettività, con il Comune chiamato però a predisporre la vigilanza h24 nelle prossime settimane in piazza). Un’opera di forte significato sociale presentata oggi a Palazzo San Giacomo dal sindaco Gaetano Manfredi, dal consigliere del primo cittadino e curatore di Napoli Contemporanea Vincenzo Trione e dal vicepresidente di Altra Napoli EF Antonio Roberto Lucidi.

in foto da sinistra l’artista Michelangelo Pistoletto, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il curatore di Napoli Contemporanea, Vincenzo Trione e il vicepresidente di Altra Napoli EF, Antonio Roberto Lucidi

Insieme a loro, il suo autore Michelangelo Pistoletto, che ha voluto sottolineare: “Gli stracci rappresentano il degrado, la massima tensione negativa nella società, la Venere invece rappresenta la venerazione, la bellezza che non finirà mai di esistere e che deve trasformare gli stracci in qualcosa di nuovo, di meraviglioso”. “Questi stracci davanti alla Venere – ha aggiunto – diventano colore, forma, gioia. Lo straccio deve diventare gioia perché la Venere rigenera”. E sulla persona che ha incendiato la prima installazione aggiunge: “Non vedo l’ora di vederla in faccia, sedermici davanti, guardarla negli occhi. Perché questa persona ha un bisogno profondo, che io credo la Venere possa curare, offrendo a questo bisogno una risoluzione”. Di qui l’idea, illustrata in conferenza stampa questa mattina, di destinare i fondi ricavati dalla campagna di crowdfunding, lanciata da l’Altra Napoli all’indomani del rogo, a due associazioni con finalità sociali presenti sul territorio: l’associazione “La Scintilla”, che opera per la tutela, l’accompagnamento, la socializzazione e la serena autonomia delle persone affette da disabilità intellettiva, e la Cooperativa Sociale “Lazzarelle”, impegnata nel recupero, attraverso il reinserimento in qualificati progetti di lavoro, delle donne afflitte dal regime di detenzione che vogliono essere protagoniste attive del loro cambiamento. “La cosa bella sarebbe vedere anche Simone Isaia tra i volontari che noi pensiamo possano con il loro lavoro aiutarci a far rivivere le tante chiese storiche del centro di Napoli che oggi sono chiuse per mancanza di fondi”, ha aggiunto a margine dell’incontro in Comune padre Antonio Loffredo, storico parroco del rione Sanità, che ha spiegato ai presenti le ambizioni dell’Arcivescovo di Napoli Battaglia nel riaprire le chiese e renderle luoghi del territorio, popolati da giovani del territorio tutto l’anno.

Il sindaco Manfredi ha, dal canto suo, sottolineato come il Comune abbia voluto “fortemente ricollocare la Venere degli stracci in piazza Municipio per ribadire il fondamentale principio dell’arte pubblica e gratuita come strumento di bellezza ed inclusione. L’opera aveva attivato un dibattito nella pubblica opinione soprattutto tra le giovani generazioni sensibili alla protezione dell’ambiente ed era giusto riprendere quel percorso. Ringrazio il maestro Pistoletto per la nobile scelta di donare la Venere alla città, l’Altra Napoli per la raccolta fondi destinata al sostegno concreto alle persone più fragili, nonché l’Arcivescovo Battaglia per la disponibilità ad ospitare in maniera definitiva l’opera al termine della collocazione in piazza. Tutte componenti essenziali per una Napoli che si apre all’esterno coniugando la forza dell’arte con il dovere dell’inclusione sociale”.

Nelle fasi immediatamente precedenti all’inizio della conferenza stampa, Vincenzo Trione, ha invece spiegato il significato dell’opera e l’impatto sociale che essa si appresta ad incarnare attraverso l’idea di farne un’installazione permanente a Napoli.

Il vicepresidente di Altra Napoli EF, Antonio Roberto Lucidi ha poi aggiunto: “La Venere degli stracci torna a Napoli. Per rilanciare un messaggio artistico che è anche di rinascita sociale. Il Maestro Pistoletto, che ha generosamente e disinteressatamente donato la sua opera alla città, ha chiesto che la raccolta fondi promossa dall’Altra Napoli fosse devoluta a progetti di interesse sociale. Sono stati così scelti due enti, fra i tanti possibili e meritevoli, ovvero la Cooperativa ‘Le Lazzarelle’ e l’Associazione ‘La Scintilla’, a cui devolvere per intero quanto è stato raccolto. Sono progetti che mettono al centro della loro azione il sostegno alla disabilità e all’inclusione. Inoltre, per loro, d’intesa con il Maestro Pistoletto, si è intrapreso un percorso per il quale, ad una grande Fondazione filantropica, si è chiesto un significativo intervento finanziario a sostegno delle loro iniziative, ed attualmente, l’istruttoria è a buon punto e si è confidenti nel suo esito”.