La vacanza sta finendo, i conflitti no: le incognite della ripresa

Se è vero che per molti italiani e non le vacanze non sono ancora terminate, altrettanto è valido notare che nel Paese la ripresa sì è presentata condizionata da un abbrivio non lineare, per di più rimpinguata di particolari pastoie. Ieri è stato per i più la ripartenza di ogni forma di attività, salvo poche eccezioni, anche se piuttosto significative, come l’istruzione. Può essere utile fare un fermo immagine del dies a quo, ieri, e eseguire, almeno a grandi linee, un confronto con lo stesso intervallo temporale dello scorso anno. Tanto giusto per posizionare la situazione su un piano di Cartesio, seppure di pura fantasia. Un forte intoppo è derivato dall’innesco del conflitto mediorientale, a ottobre ormai durerà che sarà già un anno, ha dato una accelerata alle fiamme del disordine che oramai, con diversa violenza, hanno finito per spandersi fin nei paesi più lontani dai focolai attivi. C’è da credere, a ragione, che il mondo a oggi è lontano da una situazione di pace che possa durare nel tempo. La complicazione nasce dalla circostanza che, con tutto quanto sta succedendo, sia a Occidente che a Oriente, manchi proprio la provvista finanziaria necessaria per la gestione ordinaria della macchina Mondo. Senza tenere in conto l’occorrente per quella bellica, che peraltro è difficilmente preventivabile. Per ora il comportamento di chi é deputato a eseguire tali operazioni, sembra non tenere nel dovuto conto quanto possa essere più oneroso un intervento causato da un cattivo uso di una parte dell’ apparato. A sua volta tanto è dovuto a operazioni di manutenzione male eseguite. Così il cane continua a tentare di mordersi la coda e, non riuscendo nel suo intento, finisce con il mordersi le zampe posteriori.