La testimone senza Tabù
Le perle di Homo Scrivens

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Interessante chiacchierata con due scrittrici targate Homo Scrivens. Francesca Gerla e Chiara Tortorelli. La Gerla Dal 2012 dirige la redazione della Interessante chiacchierata con due scrittrici targate Homo Scrivens. Francesca Gerla e Chiara Tortorelli. La Gerla Dal 2012 dirige la redazione della casa editrice Homo Scrivens, ha pubblicato il romanzo “La testimone” per la collana dieci della Homo Scrivens. Una trama intensa e che mette in risalto le scelte e la dura prove che spesso si trovano ad affrontare i nostri legali. Un romanzo avvincente, una volta che lo incontri non si può far a meno di scoprire come andrà a finire. Nel libro narra di Arianna Esposito, un sostituto procuratore della Repubblica di Modena, da poco tornata nella sua città natale, Napoli. Si troverà a fare dei conti col suo passato. L’imputato di un processo cui dovrà subentrare è Lorenzo Blezzi, suo professore al liceo classico, con il quale aveva intrecciato una lunga e importante relazione sentimentale. Il professore è accusato di aver avuto rapporti sessuali con una sua alunna, la minorenne Selene Scopelli. Arianna si ritrova a dover decidere se fare la cosa giusta, e cioè andare a riferire dell’incompatibilità della sua conoscenza pregressa con l’imputato, oppure tacere. Da questa decisione dipenderanno non solo le sorti del processo, ma anche la vita personale della protagonista, perennemente in bilico fra bisogno d’amore e un’ansia incomprensibile di mettere radici. Nel contempo è chiamata a fare da testimone alle nozze dello zio che le ha fatto da padre, nozze che lei non vorrebbe ma che pure non ha il coraggio di osteggiare fino in fondo. In un viaggio costante tra presente e passato, tra coscienza e incoscienza, tra etica personale e professionale, Arianna, accompagnata da una scrittura limpida e folgorante, sarà costretta ad affrontare tutti i suoi dubbi senza possibilità di fuga. Oramai ha poca scelta: deve crescere e affrontare la vita che ostinatamente la reclama, una volta e per tutte. E nulla sarà come prima. Mentre “Tabù” è una raccolta di racconti, scritto dalla creativa pubblicitaria ed editor presso Homo Scrivens, Chiara Tortorelli. Storie che ti accompagnano, in un sentiero vivo e reale, che ti emozionano e appassionano. La Tortorelli affronta senza timore tanti aspetti della vita: amore, amicizia, maternità, tradimento, abbandono, vecchiaia, erotismo, violenza, follia e ricordi che si intrecciano sul fluire di antiche e nuove forme comunicative, dal coro greco ai linguaggi del social network. Diciannove storie, diciannove punti di vista sulle relazioni umane che rompono lo schema narrativo. Storie a volte macabre e surreali, storie scomode che stravolgono i luoghi comuni e fanno a fette i buonismi e la retorica, continuamente interrotte dai personaggi come dalla punteggiatura. Storie che cercano verità e significato anche a costo di ferire, che intrecciano parole per stemperare una disperata solitudine, in un dialogo senza sosta con il lettore che non si esaurisce con la fine delle pagine. Cosa per voi è fondamentale in un romanzo o storia? Chiara Tortorelli: Per me in un romanzo fondamentale più che la storia è la visione. Tutte le volte che leggo mi piace che l’autore mi lasci qualcosa. Qualcosa a cui non avevo mai pensato, un insight esistenziale, un punto di vista originale. Francesca Gerla: Il romanzo per me deve affrontare questioni interessanti, interrogativi etici, tematiche forti. Ma non solo. La scrittura ideale è quella che coniuga da un lato la profondità delle riflessioni e l’originalità delle situazioni, che pure diventano paradigmatiche per l’umanità intera, a uno stile specifico e unico, il tutto mantenendo la necessaria capacità di coinvolgere e avvincere. Questo è il mio ideale sia come scrittrice che come lettrice: scrivo le storie che vorrei leggere. C’è un personaggio o storia che vi avvince di più e perché? Chiara Tortorelli: Il libro a cui più sono legata, per stile e contenuti è “Il libro del riso e dell’oblio” di Milan Kundera. Grandioso perché ricco di sempre nuovi spunti e di visioni non scontate sui temi fondamentali dell’esistenza. Francesca Gerla: La scrittura è libertà. È volare oltre la realtà, pur coccolandola e condendola di significati. È costruire mondi nuovi, nei quali immergersi e dai quali emergere più vivi di prima, più vicini al reale. La scrittura non può essere lontana dalla vita: è immersa nella vita stessa; senza vivere fino in fondo, fino al midollo dell’esistenza, non si può scrivere realmente. Cosa è per voi la scrittura? Chiara Tortorelli: La scrittura è un ponte comunicativo da una parte ma è anche e soprattutto una modalità per sfuggire al senso di vuoto e al alla percezione della precarietà umana. Francesca Gerla: La scrittura è un dono personale, da custodire come quelle fortune che, a volte, capitano nella vita. È compito dello scrittore coltivare la sua arte e impegnarsi ad ampliarla, approfondirla, accrescerla, con umiltà ed entusiasmo, per ogni singolo istante della sua esistenza.