La settimana si avvia a chiudere in ribasso su tutte le piazze

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Il punto della mattinata. Fine ottava in rosso sia per Tokyo (il Nikkei 225 chiude a -1,46%) e sia per New York (il Dow Jones ieri ha perso l’1,07%). E sulla stessa scia si muovono anche le borse europee. Al momento a Piazza Affari questo l’andamento dei principali indici: il Ftse Italia All-Share segna -1.14%, Ftse All-Share Capped -1.15%, Ftse Mib -1.15%, Ftse Italia Mid Cap -1.02%, Ftse Italia Small Cap -0.87%, Ftse Italia Star -0.84%, Ftse Aim Italia -0.53%. Dello stesso avviso anche le altre piazze del Vecchio Continente, che infatti hanno aperto l’ultima seduta della settimana in deciso calo. Il Dax30 di Francoforte cede l’1,8%, il Cac40 di Parigi il 2,2%, il Ftse100 di Londra l’1,6% e l’Ibex35 di Madrid il 2,8%. 

Intanto, questi i risultati dei dati macro pubblicati nella mattinata. L’Ufficio federale di statistica (Destatis) informa che nel mese di agosto in Germania le Vendite al Dettaglio hanno fatto segnare un decremento dello 0,7% su base mensile, contro il -0,3% del consensus. Inoltre è stato rivisto al ribasso il dato di luglio da +1,7% a +0,5% m/m.
Su base annuale e in termini reali l’indice ha fatto segnare una crescita pari al 3,7% (superiore al dato precedente pari al -1,5% e al consensus pari a +1,3%). 
La fiducia dei consumatori in Gran Bretagna recupera significativamente terreno in settembre, tornando ai livelli precedenti il referendum dello scorso giugno in cui avevano vinto i sostenitori della Brexit. Secondo il sondaggio realizzato da GfK (la società di ricerca con base a Norimberga) l’indice si è infatti attestato nel mese in chiusura a -1 contro la lettura a -7 di agosto e il -5 atteso dagli economisti. L’indice rimane comunque in negativo per il settimo mese consecutivo. Da segnalare, in ogni caso, sempre per la GB – i dati sono di qualche minuto fa – un incremento del Pil di oltre un punto (+1,1%) rispetto al dato precedente (a/a) e dello 0,1 sul trimestre precedente; 

In Francia a settembre l’indice dei prezzi al consumo è diminuito dello 0,2% su base mensile a fronte di un incremento dello 0,3% rilevato ad agosto ed è aumentato dello 0,4% su base annuale. L’indice armonizzato è cresciuto dello 0,5% su base annua, accelerando lievemente dallo 0,4% del mese precedente. Nel mese di agosto la spesa per consumi è cresciuta dello 0,7% su base mensile, dopo un calo dello 0,3% rilevato il mese precedente. Gli addetti ai lavori avevano stimato un incremento del valore della spesa al consumo pari allo 0,5%.

Complessivamente, tuttavia, l’Ipc in Europa ha fatto registrare, come da aspettative, un +0.4% rispetto allo 0,2% precedente.
Sul fronte valutario, Euro in netto calo contro dollaro, scende sui minimi dal 21 settembre. EUR/USD al momento viene scambiato a 1,1170 circa. 
Obbligazionario eurozona in netta divergenza. Il rendimento del Bund decennale scende di 4 bp a -0,15%, quello del BTP sale di 3 bp all’1,25% (+1 bp per il Bono a 0,94%). Lo spread sale di ben 7 bp a 140.

Mentre, sul fronte azionario da segnalare il forte calo per Deutsche Bank (-8,1%) in avvio di seduta: ieri Bloomberg ha riferito che alcuni hedge fund asiatici che utilizzano la banca tedesca per operare sui derivati hanno ritirato fondi e collaterali dai conti, segno che avere rapporti commerciali con DB sta diventando rischioso, almeno nella percezione di operatori sofisticati come i fondi speculativi. Deutsche Bank stamattina ha diffuso un comunicato in cui rassicura sulla solidità della sua posizione finanziaria.

Ovviamente, le incertezze relative a Deutsche Bank affondano il settore bancario.

L’indice FTSE Italia Banche segna -4,2%, l’EURO STOXX Banks -4,6%.

Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 -0,93%, Nasdaq Composite -0,93%, Dow Jones Industrial -1,07%.

Tokyo in rosso con il Nikkei 225 che chiude a -1,46%. Borse cinesi incerte ma complessivamente deboli: l’indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen termina a +0,27%, l’Hang Seng di Hong Kong al momento segna -1,8% circa. 

Borse asiatiche

Alla riapertura dei mercati asiatici le perdite sono continuate. Ad appesantire i corsi sono ancora i timori relativi a Deutsche Bank, che si riflettono in negativo sulle performance dei titoli bancari.

L’altro fattore chiave resta il petrolio. Wti e Brent perdono significativamente terreno dopo il rally legato all’annuncio a sorpresa dell’Organization of the Petroleum Exporting Countries (Opec, l’organizzazione dei 14 maggiori produttori di petrolio con riserve provate superiori al 70% del totale mondiale), che mercoledì ha raggiunto un accordo per limitare la produzione di greggio (per la prima volta dal 2008).

Restano i dubbi su quanto questo accordo verrà davvero applicato ma, come nota Goldman Sachs, il risultato in Asia sarebbe un’ulteriore erosione dei profitti dei raffinatori (che hanno già visto ridursi del 40% i loro utili nell’ultimo anno). 
Complessivamente la seduta è in negativo, come conferma il declino di quasi l’1% per l’indice Msci Asia-Pacific (Giappone escluso), che si avvia verso una perdita dello 0,80% nell’ottava (ma nel mese l’apprezzamento è intorno all’1,70% per un rally del 9% nell’intero terzo trimestre).

Sul fronte macroeconomico, per il Sol Levante le indicazioni sono contrastate: non accenna a finire la fase di deflazione, ma la produzione industriale cresce a sorpresa dell’1,5% mensile in agosto, mentre accelera al 4,6% annuo il declino della spesa delle famiglie. Il risultato è una piazza di Tokyo che si contende con Hong Kong la palma di peggiore tra i principali indici della regione.

Complice anche il mercato dei cambi: il dollaro è in progresso di circa lo 0,5% sullo yen ma la valuta nipponica si avvia a chiudere il terzo trimestre consecutivo di crescita. In chiusura il Nikkei 225 registra una perdita dell’1,46% (fa leggermente peggio l’indice più ampio Topix, deprezzatosi dell’1,52%), avviandosi a un declino del 2,7% nell’intero mese di settembre (il terzo trimestre, però, porta un guadagno di oltre il 5%). Netto il declino anche per Seoul, con il Kospi che segna una flessione dell’1,16% al termine degli scambi.

I mercati della Cina continentale sono invece in controtendenza. A circa un’ora dalla chiusura, infatti, Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 guadagnano lo 0,30-0,40% e la performance è simile anche per lo Shenzhen Composite.

L’Hang Seng di Hong Kong è invece in decisa frenata con una perdita intorno all’1,50% (andamento simile anche per l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China). 
Giornata negativa anche per Sydney: l’S&P ASX 200 registra un declino dello 0,65% in chiusura di seduta.

Borsa Usa

La Borsa di New York ha chiuso la seduta in ribasso. Il Dow Jones ha perso l’1,07%, l’S&P 500 lo 0,93% e il Nasdaq Composite lo 0,93%.

Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha pubblicato i dati definitivi del PIL relativo al secondo trimestre 2016 (terza stima), indicando una variazione annualizzata dell’1,4% dal +1,1% della seconda stima, in ogni caso in crescita dallo 0,8% rilevato nel primo trimestre 2016.

All’aumento del PIL reale nel primo trimestre hanno contribuito positivamente la spesa per consumi personali (PCE), le esportazioni e gli investimenti fissi non residenziali.

La spesa per consumi reali e’ cresciuta del 4,3% nel secondo trimestre, leggermente meno rispetto alle stime degli addetti ai lavori e alla rilevazione precedente, entrambe pari a +4,4% m/m.

Nel mese di agosto la bilancia commerciale ha segnato un deficit pari a 58,4 miliardi di dollari, in lieve calo rispetto al disavanzo di 58,8 mld del mese precedente risultando anche inferiore ai 62,6 miliardi attesi dagli economisti.

Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 23 settembre si sono attestate a 254 mila unità, inferiori alle attese (260 mila) ma di poco superiori al dato rilevato la settimana precedente (251 mila). Il numero totale di persone che richiede l’indennità di disoccupazione si attesta a 2,062 milioni, inferiore ai 2,130 milioni attesi.
L’indice Pending Home Sales (vendite di case con contratti ancora in corso) ha evidenziato un calo nel mese di agosto, pari al 2,4% m/m, dopo l’incremento dell’1,2% rilevata a luglio. Gli addetti ai lavori avevano stimato una variazione positiva pari allo 0,3% mese su mese. L’indice è sceso a 108,5 punti dai 111,2 punti di luglio.

I dati macro attesi oggi
Venerdì 30 Settembre 2016

01:30 GIA Inflazione ago;

01:30 GIA Tasso di disoccupazione ago;

01:30 GIA Consumi ago;

01:50 GIA Produzione industriale preliminare ago;

03:45 CINA Indice Caixin PMI manifatturiero set;

07:00 GIA Nuovi cantieri residenziali ago;

07:00 GIA Inflazione (BoJ) ago;

08:00 GB Indice Nationwide (prezzi abitazioni) set;

08:00 GER Vendite al dettaglio ago;

08:45 FRA Consumi ago;

08:45 FRA Inflazione preliminare set;

10:00 ITA Tasso di disoccupazione ago;

10:30 GB PIL finale trim2;

11:00 EUR Inflazione flash set;

11:00 ITA Inflazione preliminare set;

11:00 EUR Tasso di disoccupazione ago;

12:00 ITA Indice prezzi alla produzione ago;

14:30 USA Consumi ago;

14:30 USA Redditi privati ago;

14:30 USA Indice PCE (prezzi al consumo) ago;

15:45 USA Indice PMI Chicago set;

16:00 USA Indice fiducia consumatori (Reuters/Univ. Michigan) finale set.