La Romania cerca investitori in Campania

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“L’ euroscetticismo è stato creato dagli europei. E’ quindi la nostra responsabilità riconquistare la fiducia dei cittadini dell’UE, gettando le basi di un patriottismo e di una coscienza europea che eliminino i pregiudizi e rilancino il progetto europeo“.

L’Ambasciatore di Romania in Italia, S.E. George Bologan, ha partecipato, il 22 giugno 2017, al simposio “Al confine dell’Europa: la frontiera orientale dell’Unione” organizzato dalla Fondazione Ducci presso la Camera dei Deputati. Durante l’evento, moderato dal prof. Lucio Caracciolo, Presidente del Consiglio Scientifico della Fondazione e direttore della rivista di geopolitica “Limes”, sono intervenuti anche il presidente della Commissione Affari Esteri del Senato, Pier Ferdinando Casini, l’Ambasciatore della Repubblica Ceca, Hana Hubáčková, l’Ambasciatore della Polonia, Tomasz Orlowski e l’Ambasciatore della Slovacchia, Ján Šoth.
Rilevando l’importanza di questa iniziativa di diplomazia pubblica per promuovere l’apertura e il dialogo, l’ambasciatore George Bologan ha sottolineato il ruolo della Romania nella gestione delle sfide attuali in Europa. A 10 anni dall’adesione, la Romania è profondamente ancorata nel progetto europeo, con un contributo significativo per affrontare i problemi comuni – migrazione, sicurezza, economia – attraverso soluzioni che a loro volta devono essere condivise, basate sulla cooperazione tra gli Stati membri.
Così, la Romania è tra i principali contributori alle operazioni Frontex e le offerte di ricollocazione dei migranti nell’UE, in base al sistema delle quote. Evidenziando il senso della comunanza dato dai confini che delineano l’Unione Europea, l’ambasciatore romeno ha anche menzionato il supporto efficace del nostro paese al rafforzamento della libera circolazione, attraverso la sicurezza delle frontiere esterne dell’UE e della NATO, nel beneficio di tutti gli Stati  membri.
La conferenza, organizzata sotto il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale d’Italia, fa parte di una serie di dibattiti organizzati dalla Fondazione Ducci per analizzare gli strumenti e le soluzioni disponibili per combattere l’euroscetticismo e superare la crisi politica ed  economica a livello europeo.
Questi concetto sono stati ribaditi alla luce dell’ultima visita a Napoli dell’Ambasciatore rumeno in Italia accompagnato dal Console Onorario della Romania a Napoli, Gilda Pacifico: “
L’Italia ha investito in molti settori, che si tratti di energia, costruzioni, industria del legno, industria chimica, agricoltura, aziende meccaniche, elettrodomestici e tanti altri. Siamo lieti che, nonostante l’attuale contesto economico generale, l’interesse delle imprese italiane ad investire in Romania si mantenga ed il volume degli scambi registri un tasso di crescita.

 

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Nello stesso tempo vorrei sottolineare il contributo degli imprenditori romeni in Italia che sviluppano attività utili alla società e all’economia italiana. Secondo gli ultimi dati forniti dell’ Unioncamere in Italia, sono iscritte 44.800 aziende che operano nel settore edilizio, commerciale, turistico, alberghiero ecc. Eppure non nascondo il desiderio che questi cittadini romeni rientrino nel futuro in Romania e utilizzare lì l’esperienza acquisita in Italia.
La Romania ha una grande priorità  che si chiama l’agricoltura. Considerando che Romania è ancora un paese prevalente rurale per 59% della sua superficie e la produttività media per ettaro è molto più bassa della media UE, questo aspetto rappresenta  per le aziende italiane una grande opportunità di investimenti. In più, a partire da gennaio 2014 tutti i cittadini comunitari hanno la possibilità di acquistare liberamente terreno agricolo nel nostro paese, con un prezzo medio per ettaro di circa 3.000 euro. Dobbiamo approfittare delle potenzialità enormi sia nella coltivazione che nella trasformazione e, nonostante, non dobbiamo dimenticare anche i fondi previsti per il periodo 2014 – 2020, fondi aumentati con più di 25% rispetto ai primi 6 anni dall’ entrata del nostro paese nella Comunità Europea. In conclusione possiamo affermare che l’agricoltura romena rappresenta un significativo potenziale, comparativo a quella europea, ed è al tempo stesso un patrimonio nazionale per il nostro Paese.
Il mio messaggio in qualità di Ambasciatore della Romania in Italia è di continuare a trovare forme adeguate di stimolazione e di diversificazione delle relazioni economiche bilaterali, nel senso che non solo le grandi aziende, ma anche il settore delle PMI, preponderante nelle strutture economiche delle due economie, può svolgere un ruolo centrale.
Alla fine, esprimo il mio desiderio di continuare il dialogo bilaterale commerciale, di incoraggiare gli investimenti in Romania e le associazioni tra imprenditori romeni e italiani,  utilizzando come esempio i modelli praticati dalle imprese italiane all’estero.
Vi ringrazio e vi auguro di avere successo nelle vostre imprese!”
L’Ambasciata della Romania in Italia rivolge sentiti ringraziamenti al Consolato Onorario della Romania a Napoli, alla Confagricoltura Campania, alla Camera di Commercio Italiana per la Romania, alla Confindustria Romania e soprattutto agli organizzatori, alla CTC Consulting per il coinvolgimento e la cooperazione nell’ambito dell’evento, che, considerando il periodo di crisi attraversato, offre ai produttori di entrambi paesi, possibilità di ampliamento verso nuovi mercati ed opportunità di consolidamento degli affari “.
Negli ultimi due anni, l’Istat ha comunicato che le immigrazioni (iscrizioni in anagrafe dall’estero) ammontano a 280 mila, un valore sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente; nove su dieci (89%) riguardano cittadini stranieri.
Tra i flussi in entrata, la cittadinanza più rappresentata è sempre la rumena (46 mila ingressi), seguita dalle comunità marocchina (15 mila), cinese (15 mila) e bengalese (12 mila).