La peste del 1656: storie, segreti e aneddoti all’Archivio storico del Banco di Napoli

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Un evento terribile, una città falcidiata, il governo spagnolo che tenta di occultare la notizia, la diffusione del morbo, le abitudini quotidiane: è la peste del 1656 l’argomento del primo stage, venerdì 6 e sabato 7 novembre, de “L’Archivio narrato ovvero il tempo, grande scultore”, il ciclo di otto incontri presso lo storico Archivio del Banco di Napoli (via Tribunali 213) sulla narrazione e la drammaturgia proposti dalla Lalineascritta, il laboratorio di scrittura ideato 23 anni fa da Antonella Cilento e da lei condotto. “Delle molte storie nascoste nei documenti dell’Archivio del Banco di Napoli una senz’altro spicca per qualità ed emblematicità ovvero quella del primo medico, Bozzuto, a denunziare l’epidemia, portata forse da marinai che provenivano dalla Sardegna: la sua denunzia fu messa a tacere e fu lasciato morire con i primi casi di peste” racconta la Cilento. Per otto stage di scrittura, dal 6 novembre 2015 all’11 giugno 2016, uno al mese (calendario completo su www.lalineascritta.it), Lalineascritta lavorerà a formare i partecipanti alla costruzione del racconto e del romanzo storico a partire dalle fonti economiche della Fondazione Banco Napoli, che custodisce nelle sue 330 stanze il più grande achivio bancario d’Europa, ricostruendo vite di dimenticati e luoghi ormai ignoti agli stessi napoletani, come l’isola di Chiuppino dove sorse uno dei primi lazzaretti e che oggi altro non è che la strada che collega il carcere di Nisida alla città o la Grotta degli Sportiglioni di Poggioreale, ovvero dei pipistrelli, come fossa comune, luogo oggi di interesse vivo solo per gli speleologi, o la via detta Fontana delle Serpi dove insisteva una Madonna della Sera, oggi piccola e invisibile parallela di via San Gregorio Armeno. Gli stage si svolgeranno il venerdì (dalle ore 14:30 alle 19:00) e il sabato (dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle ore 14:30 alle ore 19:00).