La Nato si rafforza ma a est non stanno a guardare. Il mondo tornerà a dividersi in due grandi blocchi

Saper vivere, sembra certo, è una dote innata, come la classe e la raffinatezza, quindi o si ha non si ha. Molto spesso queste caratteristiche si trovano a essere presenti insieme in una stessa persona. È sgradevole osservare chi ne è privo e cerca di dimostrare il contrario, diventando così patetico, una specie di caricatura di se stesso. Chi veramente ne ha, di solito tende a coltivare questa sua dote, curando di rinforzarla. A tal fine ha grande rilevanza il vissuto. Le righe appena scritte vorrebbero essere il prologo di un dramma, per ora rivelatosi tale, con forti portabilità di sfociare a stretto giro in tragedia. Chi avesse avuto occasione giovedì sera di seguire la conferenza stampa del Premier Draghi subito dopo la conclusione del Consiglio dei Ministri, facilmente potrà trovare conferma dell’argomento oggetto di queste riflessioni. Nel corso della conferenza, il Professore Premier (questo è l’ordine giusto) con uso di mondo, ha risposto con calma e pertinenza alle domande dei giornalisti, alcune che in altra circostanza avrebbero fatto piegare in due dalle risate anche un soggetto affetto da una forma di depressione particolarmente grave. Fin qui transeat. Gli argomenti che sono stati prevalentemente riproposti dai giornalisti, che hanno dato l’idea di essere più che altro strumentali, in molti casi avrebbero fatto perdere la calma anche a un anziano e ascetico monaco tibetano. La discussione è stata invece pacata e esaustiva. Peraltro Draghi ha chiarito che il suo non era stato un ritorno anticipato, nè tantomeno forzato: era stato previsto da tempo perché entro il 30 giugno si dovevano completare le formalità per accedere a ulteriori 21 miliardi di euro, quale secondo versamento della EU al PNRR con il tiraggio dall’ NGEU. È bene aggiungere che il Capo del Governo ha addotto a sostegno di quanto stava dicendo che in sua vece era rimasto a presidiare la postazione italiana al vertice della Neo Nato il Ministro Guerini. Inappuntabile è stata anche la risposta a chi gli ha chiesto chiarimenti in merito all’ affaire, il termine è quello giusto, con Grillo, riguardante un suo presunto intervento volto a condizionare negativamente la presenza di Conte a capo del movimento creato da quel comico disarcionato. Ha detto che, se esistevano tracce scritte di messaggi scambiati tra lui e Grillo, ne avrebbe voluto prendere atto de visu. Con molta pacatezza era solito formulare richieste del tutto simili, ma espresse con ben altro tono, Cicerone quando, in un processo, era sicuro del fatto suo, esclamando: “habeas corpus”. Così l’ Italia e il mondo hanno avuto l’ennesima riprova di quanta mediocrità corredi una ben precisa parte della rappresentanza politica degli italiani, molto volte corredata da una forte carica di malafede. Abbinate, esse fanno ritornare di attualità l’espressione di Dante che si legge nella Commedia: “ciascun, col proprio cor, l’altrui misura”. Tali perdite di tempo non fanno altro che distogliere l’attenzione generale da situazioni estere che vanno via via aggravandosi, toccando da vicino in particolare il Paese. La questione gas, per quanto è stato fatto fin’ora dalla EU e dall’Italia in veste di protagonista, avrebbe allontanato il rischio di un inverno al freddo extra strong, dopo un autunno che si prospetta più che surriscaldato, in particolare a Roma, tra gli scranni della politica. Il verbo è usato al condizionale perchè la situazione, non solo quella che sta interessando in specie gli italiani, è estremamente fluida. Succede che, con tutte le poste correttive che l’affermazione merita, a Occidente la produzione ristagna e lo spauracchio della recessione è dietro l’angolo. Di conseguenza, fin quando i vari turbamenti sociali non imboccheranno la strada maestra che dovrebbe portarli a placarsi, l’economia di tutto l’Occidente a mala pena sopravviverà, peraltro se e solo se il pubblico interverrà, con misure tradizionali o da creare per la bisogna. Sostanzialmente si innescherebbe una forma di assistenzialismo straordinario, non poco preoccupante, che porterebbe di sicuro a sviluppi allo stato neppure ipotizzabili, seppure certamente negativi. Dovrà necessariamente riprendere una generale attività di esportazione, soprattutto verso i mercati orientali, e allora sarà scontato che il pericolo che l’asino caschi sarà piu che concreto. Tra i vari incontri che ci sono stati a Oriente durante le scorse settimane,uno appare di particolare importanza, anche perchè, quanto in esso stabilito, è stato già in parte messo in pratica. Così, mentre a ovest la NATO, quindi l’organizzazione militare preposta a tutelare il Patto Atlantico, si è irrobustita, a Est qualcosa del genere è toccato all’alleanza politico commerciale Brics, che è destinata a allargarsi con l’ingresso di Arabia Saudita e Argentina, che hanno formalizzato di recente la loro domanda di ammissione. Intanto alcuni degli indirizzi di come avanzare insieme proposti da Putin sono già operativi: l’India sta comprando cemento dalla Russia pagandola in yuan, la valuta cinese usata per le transazioni internazionali. Se è vero che il buon giorno si vede dal mattino, la sensazione che il resto del mondo starà provando, seppure sgradevole, è che Putin, Xi e compagni…stanno facendo sul serio. Ciò vuol significare che, quando il mondo sarà ritornato a una seppur minima normalità, su di esso si confronteranno in ogni senso due grandi blocchi. Quello che già da ora deve attirare particolarmente l’attenzione di capi di governo e di banche centrali, è che le due valute forti che finora si sono divise il territorio, il dollaro e l’euro, dovranno lasciar spazio a altre in uso in quell’ area. L’argomento è vasto e andrà approfondito passo dopo passo. Per ora dal villaggio è tutto, in attesa di novità, con l’augurio che possano essere positive.