La Napoli di “Passione” trionfa a Gerusalemme alla presenza del console

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In foto Fabio Sokolowicz

Napoli è indiscutibilmente una città simbolo dell’accoglienza, e la sua canzone napoletana è uno strumento di conoscenza della lingua e della cultura italiana nel mondo. All’insegna di questo concetto si caratterizza il contenuto del messaggio che il regista e attore americano John Turturro ha inviato al consolato generale Italiano di Gerusalemme. L’occasione è stata la proiezione a Gerusalemme di ‘Passione’, film del 2010, nel quale il regista americano viaggia per Napoli attraverso le sue canzoni, raccontando aneddoti e storie.
Il film di Turturro ha ricevuto molti applausi pur essendo considerato da qualcuno, come l’ennesima elegia senza contenuti veri, di una città che vive e stravince sulle indigenze altrui vista da un italoamericano che guarda solo ciò che brilla di più e non scende ai contenuti veri .
Invece ‘Passione’ è un vero capolavoro perché trasforma la sofferenza napoletana in un qualcosa di positivo anche se a volte folkloristico, perché l’immagine di una città ove sacro e profano convivono è proprio questa e ciascuno non può che non andarne fiero.
Tra le immagini più delicate del film il ‘Canto delle lavandaie del Vomero’ del 1200 con Fiorenza Calogero, grande interprete di questo genere che ha collaborato con Enzo Avitabile nei suoi ultimi album. Allora le lavatrici non esistevano e i panni sporchi si lavavano sfruttando le grandi sorgenti che scorrevano nell’immediato sottosuolo di Napoli, per poi emergere e stendere i panni alla luce del sole, dando l’impressione al volgo di essere fate comparse dal nulla, costituendo anche un buon augurio per alcuni. Allora la collina non era zeppa di cemento e il panorama è l’aria si godevano anche da anfratti impensabili.
La proiezione chiude nella città Santa la XVIII settimana della lingua italiana nel mondo, promossa dal ministero Degli Esteri e della Cooperazione internazionale.
“La scelta di Passione – spiega Fabio Sokolowicz, console generale a Gerusalemme, nasce anche dal riconoscimento dell’indiscusso valore culturale che la canzone napoletana ha in tutto il mondo”. Turturro, che all’ultimo momento non è potuto intervenire di persona, ha voluto comunque lasciare un messaggio video agli spettatori. “La canzone napoletana – dice Turturro – è uno dei migliori ambasciatori della cultura italiana nel mondo. Napoli è sempre stata una città accogliente, aperta a culture diverse, dove chiunque si può sentire a casa”. Il film era stato già proiettato mercoledì scorso a Ramallah, sempre a cura del consolato generale di Gerusalemme, in occasione della inaugurazione della locale sede della Dante Alighieri.