di Massimiliano Craus
In questi giorni, fino a lunedì 15 aprile, è in scena la mostra fotografica di Nando Calabrese “La Musica e la Città”, realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura ed al Turismo del Comune di Napoli e l’Associazione “TempoLibero” diretta da Clorinda Irace. Ospitata nella Sala Vesevi del Castello Maschio Angioino, la mostra dei dodici scatti scandisce il ritorno in bella mostra anche di Nando Calabrese, autore appassionato nel fotografare palazzi napoletani segnalati dall’architetto Sergio Attanasio, rintracciandone i rapporti con la musica ed i musicisti sin dal Settecento grazie alla consulenza del direttore d’orchestra Stefano Sovrani. Che non nasconde di averci pensato molto bene al contributo da rendere al fotografo ed alla mostra in sé, dichiarando “di aver immaginato un percorso per offrire al visitatore della mostra un fil rouge che lo conducesse tra i meandri della genialità musicale della Scuola napoletana che fa della città la capitale indiscussa di questa forma d’arte, ieri come oggi.” Ed è così che proprio nell’anno dedicato alla musica, Nando Calabrese con la sua mostra “La Musica e la Città”, inaugurata tra l’altro in occasione dell’happening musicale cittadino “PianoCity”, propone una serie di scatti di palazzi napoletani accomunati dall’essere luoghi simbolo della storia della musica. In quest’ottica, il curatore della mostra Massimo Bignardi ricorda come “il mirino della macchina fotografica inquadra la città della musica, ovvero quella che è stata ed è ancora oggi di Bellini, Cimarosa, Paisiello, Scarlatti e giù fino a Pergolesi. E sempre la città che ospitò la prima assoluta della Carmen di Bizet, in quel teatro posto nel cuore della vecchia città universitaria”. Un viaggio artistico e culturale attraverso cui, come nella precedente mostra “L’Arte e la Città” al PAN, l’autore punta ad approfondire ed ampliare il discorso sui valori architettonici presenti in monumenti e scorci urbani di Napoli, legandoli alla musica che da sempre è un grande tesoro della città. Nando Calabrese con le sue immagini, capaci di svelare luoghi sollecitandone la riscoperta, la valorizzazione ed il recupero, si sofferma anche sulla professione dei musicisti, sul loro rapporto con la tradizione e la cultura partenopea. Tutte le opere sono di formato 110X80 centimetri e sono anche raccontate da un video dell’artista che svela i segreti di questi scatti, la loro preparazione, il lavoro di raccordo tra architettura, musica e fotografia. Proprio come avviene ogni giorno tra i banchi di scuola della storica sede di Piazzetta Demetrio Salazar dell’indirizzo musicale del Liceo Artistico Musicale Coreutico “Boccioni-Palizzi” di Napoli, diretto da quest’anno dalla professoressa Paola Guma, dove si respira quotidianamente l’appartenenza ad un palazzo storico della città, peraltro sede del Museo Artistico Industriale. Una miscellanea di suggestioni artistiche e culturali a tutto tondo appannaggio delle centinaia di studenti sempre più appassionati al proprio palazzo, ovvero un contenitore vivacissimo dei sogni incastonati di oreficeria, metalli, ceramica, china, carta stampata, suppellettili, tessuti, musica, tavolozze e tutù. Ed anche in quest’occasione quei baldi giovani artisti si sono disimpegnati tra i pianoforti della città, in particolare sul monumentale scalone della loro scuola di Piazzetta Demetrio Salazar, a due passi dall’immaginifica Piazza del Plebiscito. Quegli stessi ragazzi ritenuti dal fotografo Nando Calabrese il futuro della musica a Napoli, come peraltro titola la foto che ritrae gli allievi del liceo musicale con i loro strumenti. Nelle foto in mostra compaiono anche molti docenti della scuola tra cui le professoresse Chiara Mallozzi, Paola Astarita, Sabrina Messina, Carla Senese ed il prof Rosario Di Meglio impegnati in prima persona a schiudere il cassetto dei sogni delle ragazze e dei ragazzi in bella mostra.