Pubblichiamo il ricordo che Raffaele Vacca ha scritto in occasione dell’anniversario della nascita di Prudenza Pisa-Suor Serafina di Dio “che rivela – si legge in una nota della Segreteria generale del Premio Capri S. Michele – come, con le sue opere e la sua testimonianza, sia quotidianamente presente nel vivere dell’Isola di Capri”
di Raffaele Vacca
Il 24 ottobre 1621 nacque a Napoli, da genitori capresi, Prudenza Pisa che, nel 1670, assunse il nome di Serafina di Dio, e che, nella grande lapide situata sulla facciata laterale della chiesa di Santo Stefano, che si legge dalla Piazzetta, è detta “lustro e vanto secolare di Capri”.
Dall’età di due anni e fino alla sua scomparsa, avvenuta il 17 marzo 1669, visse ininterrottamente a Capri.Qui, dopo una lunghissima attesa, quando aveva quarant’anni, nel maggio 1661, avendo ottenuto l’approvazione del vescovo di Capri, costituì la Congregazione femminile del Santissimo Salvatore, nell’ambito dell’Ordine Carmelitano, con proprie costituzioni, redatte con l’aiuto dello zio Ottavio Pisa, canonico penitenziere della Cattedrale di Napoli, ispirandosi a quelle che Santa Teresa d’Avila aveva redatto per le sue Congregazioni. A sede della Congregazione adibì lo stabile che per quest’uso le aveva lasciato lo zio don Marcello Strina, parroco di Capri.
Nel 1666 iniziò la costruzione della relativa chiesa, anche dedicata al Santissimo Salvatore che, nel 1685, fu consacrata dal cardinale Vincenzo Maria Orsini e dal vescovo di Capri Dionisio Petra.
Il 9 ottobre 1683, sempre nell’ambito dell’Ordine Carmelitano e con le stesse costituzioni, fondò la Congregazione di S. Michele in Anacapri.
Mentre era Superiora del Monastero del Santissismo Salvatore, attratto dalla sua fama di santità, per questioni riguardanti la sua vita e per chiedere preghiere per il suo futuro, da lei si recò l’allora giovane Cardinale Vincenzo Maria Orsini, che sarebbe diventato papa con il nome di Benedetto XIII.
Con una lettera, Teresa Vandeneynde, patrizia belga, figlia di un banchiere e sposata a Napoli, a lei, mentre era grandemente ammalato, affidò il giovane figlio Michele Gallo Vandeneynde, che poi Madre Serafina sostenne nella sua scelta di essere sacerdote, e che diventò vescovo di Capri. In questa qualità fu lui, dopo la scomparsa terrena di Madre Serafina, ad aprirne il processo di beatificazione.
Anche altri andarono da lei per chiedere particolari preghiere, come l’abate Giovanni Battista Pacichelli che le chiese quelle per la guarigione di Maria d’Este, duchessa di Parma.
Il vescovo Francesco Neri l’invitò a fondare il Monastero di Massa Lubrense; il vescovo Giovanni Repacci a fondare quello di Vico Equense; don Matteo Scalfati, Giovanni Leonardo Unghero con altri concittadini l’invitarono a fondare il Monastero di Pagani; l’arcivescovo di Napoli cardinale Innico Caracciolo le chiese di rifondare il Monastero di Torre del Greco; Andrea Stella con la famiglia Aversa l’invitarono a fondare il Monastero di Fisciano.
Con le sue opere e con la sua testimonianza è sempre presente nella vita quotidiana dell’isola.
La chiesa del Santissimo Salvatore è sede di celebrazioni liturgiche e di incontri culturali.
La chiesa del Monastero di S. Michele in Anacapri è visitata quotidianamente da turisti di ogni parte del mondo, per la sua architettura e le straordinarie opere artistiche che racchiude ed in particolare per il suo pavimento maiolicato, unico al mondo, che ricorda la perennità della natura, che si rinnova, e la mortalità terrena dell’uomo, consequenza del suo voler essere pari, se non superiore, al suo creatore.
I locali del Monastero di Capri e quelli del Monastero di Anacapri sono adibiti ad abitazioni private, a scuole, a sedi di associazioni, ad uffici professionali, a laboratori artigianali, a vinicola, a botteghe di vario genere, ad attività alberghiere, dando quotidianamente importanti redditi.
Con i suoi scritti (incredibilmente mai raccolti in volume) Prudenza Pisa-Suor Serafina è in assoluto il primo scrittore di Capri. Con essi indica che oltre all’immanente c’è anche il trascendente, che molti scordano o si sforzano di scordare.
Con il suo osservare da Capri, nell’agosto del 1683, l’assedio che l’armata turca aveva posto a Vienna, capitale del Sacro Romano Impero, ed il suo aver valutato le conseguenze per l’Europa se Vienna fosse stata conquistata, Prudenza Pisa-Serafina di Dio indica la necessità di saper osservare la situazione dell’Occidente, anzi del mondo, e ben valutare le conseguenze che potranno essere anche per l’Isola di Capri.
Con il suo dire che il cervello umano è come un mulino, che deve continuamente macinare nuovo grano, invita a quel continuo studiare, osservare, pensare, riflettere che può salvare se stessi nel tempo dei mass media e dell’intelligenza artificiale.
Credendo sempre in Dio, creatore di tutte le cose visibili ed invisibili, che Gesù Cristo il Salvatore ha rivelato, per tutta la sua esistenza terrena Prudenza Pisa-Suor Serafina di Dio è vissuta in quella visione di vita che è espressione di una fede pienamente accolta, costantemente ed intensamente ripensata e riconquistata, che respinge o supera indifferenze, ostacoli, avversità, ipocrisie, malafede, cattiverie, malvagità.