La ginecologia del nuovo millennio: corretto approccio medico-diagnostico ed alta competenza endoscopica. È questo il titolo della tre giorni dedicata al presente e al futuro della ginecologia organizzato a Napoli presso il centro congressi della Stazione marittima fino al 14 dicembre.
“Grande l’attenzione alle nuove tecniche e alla tecnologia che possono offrire importanti soluzioni in questo campo della medicina e infatti abbiamo fortemente voluto mettere insieme le opportunità consentite dalla coesistenza delle vecchie e delle nuove generazioni di medici”, ha dichiarato il presidente della SEGI, Società italiana endoscopia ginecologica, professore Enrico Vizza nel corso del congresso che segna un passaggio di consegne al nuovo presidente della Società Alberto Mattei.
“Un passaggio generazionale con i maestri a fare da guida ai giovani che in diretta faranno tutte le chirurgie”. Lo ha dichiarato il professore dell’Università Federico II di Napoli Giuseppe Bifulco.
“Una grande opportunità per i medici più giovani che potranno mettere in atto le conoscenze nel campo della intelligenza artificiale e della robotica, grazie alla generosità e alla conoscenza dei professori della precedente generazione che mettono a disposizione la loro esperienza. Sarà l’occasione di un confronto con lo sguardo rivolto al futuro e con la coscienza della necessità di garantire sempre il miglior servizio possibile alla cittadinanza attraverso l’evoluzione della tecnica e della tecnologia”, ha dichiarato il professor Attilio Di Spiezio Sardo dell’Università Federico II.
Un convegno che vede tra le sue caratteristiche innovative le lezioni e le live surgery fatte in diretta dai medici under 45 sotto la supervisione dei loro maestri. Iniziativa organizzata dai presidenti del congresso, rappresentanti di due Atenei importanti con il professor Giuseppe Bifulco e il professor Attilio Di Spiezio Sardo dell’Università Federico II; il professore Pasquale De Franciscis e Marco Torella dell’Università Vanvitelli; con il professore Carlo Carraravetta dell’ospedale di Nocera inferiore e il professor Ciro Perone per la Clinica Sanatrix, mettendo così insieme il mondo dell’Accademia, dell’ospedalità pubblica e quella convenzionata.
A testimonianza della rilevanza del convegno, gli interventi in apertura del presidente della SEGI, Società italiana endoscopia ginecologica, professore Enrico Vizza e in collegamento il presidente della ESGE, Società europea di ginecologia endoscopica, Ertan Saridogan.
Tanti i dati emersi dal confronto e in particolare che “l’80 % delle procedure di chirurgia ginecologica va fatta con chirurgia minimamente invasiva e non sono più ammissibili, anche per quanto riguarda le procedure diagnostiche, le procedure alla cieca”. Lo ha dichiarato il professore dell’Università Federico II di Napoli Giuseppe Bifulco il quale ha poi sottolineato che con “la chirurgia esteroscopica, la chirurgia laparoscopica e la chirurgia robotica riusciamo a coprire questo 80%.
Gli interventi ginecologici in Campania oggi sono tra i sei e gli ottomila all’anno, solo alla Federico II sono circa mille.
Come in tutte le cose non va mai fatto abuso: la Regione Campania oggi rappresenta la regione nella quale proporzionalmente si fanno più asportazioni dell’utero per patologia benigna che rappresenta il 10% di tutta la nazione. Un dato che non è assolutamente accettabile il che significa che si fa una chirurgia ginecologica, anche quando ci possono essere delle indicazioni mediche che eviterebbero una chirurgia demolitiva”.