La funzione di indirizzo politico, questa sconosciuta

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in foto il Presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio Mario Draghi (Imagoeconomica)

Una vecchia pubblicità di abiti da uomo, quando alcune delle aziende del settore, sull’onda lunga del successo che accompagnò a lungo quella novità per l’Italia nei primi anni ’60, cominciarono a scadere sul dozzinale, concludeva lo slogan con una forma di richiamo dell’attenzione dei destinatari dello stesso che era la cura dei particolari a fare la differenza. È accaduto così che venerdì scorso, il giorno dopo che il Presidente della Repubblica, nella perfetta osservanza del dettato costituzionale, aveva accettato le dimissioni del Primo Ministro, provvedendo ad horas allo scioglimento delle Camere, formalizzasse il mandato al Premier di continuare nell’esercizio provvisorio. È quanto il governo decaduto dovrà svolgere fino all’insediamento di una sua nuova configurazione. Ciò, la precisazione è solo per colore, avverrà dopo le elezioni, cioè in pieno autunno, tutto procedendo senza intoppi. Anche quanto appresso è una ripetizione gratuita, cioè ricordare che l’estate è appena iniziata. Venerdì il Professor Draghi si è presentato al Consiglio dei Ministri con la mini agenda valida fino alla ripresa del lavoro di un nuovo governo nella completezza dei suoi poteri. Ha dato così ai ministri il vademecum per usare nel migliore dei modi il lasso di tempo dell’esercizio provvisorio, perché sul fuoco c’è tanta carne e sarebbe imperdonabile bruciarla proprio a fine cottura. Anche in questo caso sono i dettagli che inequivocabilmente confermano che solo un passato da grand commis nel mondo della finanza, sempre attento alle reazioni che l’economia reale aveva alle manovre monetarie. La ha dimostrata in tante occasioni, questa sua visione dell’ uso della leva finanziaria, anche mentre era a capo del governo. Quindi il solo ricordare la differenziazione da lui sostenuta del debito pubblico tra buono e cattivo, basta a far capire che parte del suo credo è che sono unicamente la produzione di beni e servizi a creare nuova ricchezza, mentre tutto il resto si limita a trasferirla. In economia viene data come ipotesi l’equazione risparmio=investimento. Vale, tale affermazione, a sottolineare che impieghi diversi dall’investimento, che può essere già il risparmio del denaro depositato presso il sistema bancario o quello postale, consentono l’arricchimento di un determinato numero di investitori a danno di altri. Si inserisce a questo punto nell’osservazione generale qualche considerazione sulla funzione di indirizzo politico.La Costituzione, all’art.95 e seguenti, disciplina l’argomento e se ne ricavano interpretazioni diverse, mai contraddittorie. Volendo essere più sintetici, quindi incompleti, che mai, taluni commentatori concludono con l’affermare che essa, attribuita all’esecutivo al completo, in momenti particolari come quello di crisi attuale, finisca con l’ accentrarsi, in proporzioni consistenti, nella persona del Capo del Governo.In tal modo, è verosimile, il governo decaduto continuerà a operare sminuito di poco dei poteri che aveva fino a qualche giorno fa. C’è di più. I partiti politici saranno impegnati nella campagna elettorale, anzi, per amor del vero, essa era già in atto da tempo sotto mentite spoglie e, dall’inizio della settimana che sta per concludersi, ha acquisito ufficialità. Quindi essi non dovrebbero avere tempo da dedicare alle beghe di cortile, lasciando che il governo lavori senza distrazioni tutt’altro che opportune. Talvolta accade che, anche in calcio d’angolo, si riesca a portare a casa il buon risultato di una partita. Questa volta sarebbe un vero disastro per l’Italia non riuscire nell’ intento perché verrebbe retrocessa al torneo di serie inferiore, dove giocano i paesi del terzo mondo. Non farebbe piacere né a essa stessa, nè a chi finora avuto fiducia sulla sua ripresa, cioè l’ Europa e il resto dell’ Occidente. Sempre tenendo presente che l’impresa è ardua e fa un caldo straordinario: lavorare con i condizionatori a portata ridotta non sarà di aiuto per gli italici eroi a operare proficuamente. Unico conforto: rinunciare alle vacanze dopo un anno di attività pressoché frenetica e diffusa, non sarà un sacrificio di poco conto. Bisogna comunque farlo perché il gioco vale la candela. Del resto anche Oltralpe, un pò di tempo fa, si ragionò in modo simile e Parigi valse ben una messa.