La finanza e la sua influenza sulle decisioni nazionali e internazionali

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In foto Fabio Panetta

Giovedì scorso il Governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta è Intervenuto a Milano alla riunione del Comitato Esecutivo dell’ ABI, Associazione Bancaria Italiana. Ha illustrato un sintetico quanto significativo prospetto dello stato della finanza in Italia, in stretta relazione all’andamento della produzione, di cui la finanza è una componente essenziale. Il Governatore ha iniziato l’esposizione dello stato dell’economia reale del Paese nel 2023, rettificando verso il basso la sua percentuale di crescita. In sostanza si è trattato di uno scarto minimo, perché il previsto incremento del PIL dello 0,7 %, si è attestato invece allo 0, 6. Quisquilie e pinzillacchere, avrebbe detto Totò e avrebbe confermato tale espressione anche riguardo ai risultati previsti dall’ Ufficio Studi di Palazzo Koch. Per quest’anno e il seguente la crescita della produzione del Paess progredirà dell’1%. Non è in dubbio la validità del giudizio esprimibile, che comunque è positivo, non fosse altro perchè preceduto dal segno +. Ciò non toglie che in valore assoluto l’importo corrispondente fa variare in maniera quasi impercettibile la rotta della nave Italia. La relazione di Panetta è proseguita affrontando un’ altro dei problemi più impegnativi che rallentano la crescita del Bel Paese: il costo del denaro, correlato strettamente all’andamento del tasso di inflazione. Panetta ha premesso che la cura dell’inflazione attuata della BCE, consistita nell’ aumento del tasso di sconto dell’ euro, ha dato in generale il risultato atteso, la discesa verso il fatidico 2:% ritenuto fisiologico. Da notare che l’ Italia è il paese della UE che ha ottenuto la migliore performance in quella gara al ribasso. Con i nuovi episodi di guerra in medio oriente e la corsa al rialzo dei prezzi che sta seguendo, sia la Presidente della BCE Lagarde che ll Presidente della FED Powell si sono affrettati a comunicare che l’inizio della discesa dei tassi prevista per la prima parte dell’ anno, sarà ripresa in considerazione l’ estate prossima. Nel suo intervento il padrone di casa, Antonio Patuelli, presidente dell’ ABI, ha suggerito quale potrebbe essere un’ operazione in sintonia con il sistema bancario italiano. Se prudenza deve essere usata per la manovra di ridimensionamento dei tassi, essa può concretarsi in maniera soft con cali contenuti ma operativi quanto prima. È evidente che una manovra del genere aiuterebbe tanto le banche quanto le imprese e le famiglie. È noto che gli impieghi degli intermediari finanziari bancari e non, finora sono in notevole contrazione. Essa è generata da maggior prudenza degli operatori del credito nel concedere denaro in prestito, nonchè da un atteggiamento di imprese e famiglie definibile di attesa. Al momento prendere soldi in prestito è ritenuta sia da chi li concede che da chi lo accetta, un’ operazione che può scadere in insolvenza con maggiori probabilità rispetto al periodo precedente il Covid,.È superfluo elencare tutte le conseguenze che potrebbero facilmente venirne al seguito. Aggiungendo che, fatti gli aggiustamenti necessari, anche l’Italia dovrà fare molta attenzione nel mettere in essere rapporti finanziari ottenibili solo a condizioni fuori mercato. Il problema si farà sentire con tutto il suo peso entro la prossima primavera. Sarà allora che la BCE metterà in atto quanto già deciso in precedenza. Quella banca ricomprerà solo la metà del debito in scadenza all’epoca, il resto dovrà essere collocato sul mercato. A prima vista, sembrerebbe quasi una missione impossibile. Come molte volte è già accaduto in passato in occasioni simili, durante la sua permanenza a Davos, il Ministro Giorgetti, tra un Impegno istituzionale e l’altro, ha incontrato potenziali acquirenti del debito pubblico italiano. Gli stessi erano anche loro ufficialmente al Forum per motivi istituzionali, senza però nessuna preclusione a abbozzare o concludere affari, in particolare finanziari.È successo che Giorgetti sia dovuto rientrare per tempo a Roma e pertanto non ha potuto prendere parte alla cena sociale dei partecipanti al Forum, Peccato perchè anche quell’ occasione sarebbe potuta essere un’ occasione per continuare la ricerca di Investitori ai quali proporre il cliente Italia. Sarà per la prossima volta, con fiducia che, per quell’epoca, la crisi avrà allargato, in tutto o almeno in parte, le ganasce che stanno tenendo al passo l’Italia e gli altri paesi della UE.