La Federazione del Mare al summit dei cluster marittimi europei: Energia e digitale, ecco le sfide da vincere

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Mercoledì 9 febbraio a Brest l’European Network of Maritime Clusters (Enmc) “ha colto l’opportunità offerta dallo One Ocean Summit per riunire i cluster marittimi europei al fine di illustrare – si legge in una nota – “le loro attività e identificare le linee di azione prioritarie per contribuire alle attuali sfide della transizione ecologica, energetica e digitale”.
Presieduto da Frédéric Moncany de Saint-Aignan, vice presidente Enmc e presidente del cluster marittimo francese, l’incontro ha visto la partecipazione di numerosi cluster europei in presenza o in collegamento virtuale.
In rappresentanza del cluster marittimo italiano ha partecipato Laurence Martin, segretario generale della Federazione del Mare, che dopo aver portato i saluti di Mario Mattioli, presidente della Federazione e di Confitarma, e dell’Amb, Vincenzo Petrone, vicepresidente della Federazione e di Enmc e presidente di Assonave, ha brevemente illustrato le attività e il ruolo del cluster marittimo italiano “uno dei primi ad essere stato costituito ed uno dei primi ad aver aderito a Enmc”.
“Tutti i cluster marittimi europei sanno – ha detto Laurence Martin – che questo è un momento molto favorevole per attuare le priorità della blue-economy, in linea con la strategia e il piano di azione dalla Commissione europea nella sua comunicazione intitolata: “Verso un nuovo approccio sistemico per un’economia blu sostenibile nell’UE: Trasformare l’economia blu dell’UE per un futuro sostenibile”. Un esempio concreto – ha ricordato – è il recente Accordo tra Italia e Francia, il cd. Patto del Quirinale, firmato a Roma nel novembre scorso dai presidenti Mattarella e Macron, nel quale viene esplicitamente riconosciuto il ruolo del mare per lo sviluppo economico nonché l’esigenza di restituire una concreta centralità al Mediterraneo”.
A tal fine, da tempo i cluster marittimi europei del Mediterraneo di Italia, Francia, Portogallo, Malta e Spagna, stanno collaborando tra loro ed anche con i paesi della riva sud in ambito dell’iniziativa Westmed su temi comuni come la salvaguardia della biodiversità, la regolamentazione della pesca e naturalmente la lotta all’inquinamento, in vista della creazione di una rete dei cluster marittimi del Mediterraneo. In proposito, Laurence Martin, ha ricordato l’azione congiunta della Federazione del Mare e delle organizzazioni federate (Assonave, Assoporti, Confitarma, Confindustria Nautica, e Ferpesca) in corso con l’Associazione Marevivo per promuovere l’approvazione della Legge Salvamare che mira, grazie all’impegno del settore della pesca, a ridurre la quantità di plastica presente nel mare.
Il segretario generale della Federazione del Mare, ha poi sottolineato il forte impegno del settore dello shipping, e in particolare di Confitarma e dei suoi associati, verso le misure previste dalla Commissione europea nel pacchetto “Fit for 55”, che mirano a raggiungere entro il 2030 gli obbiettivi del Green Deal e in particolare, la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 55% rispetto ai livelli del 1990, per arrivare alla “carbon neutrality” nel 2050.
Infine, Laurence Martin ha ricordato il progetto ZEUS (Zero Emission Ultimate Ship), che Fincantieri – azienda associata ad Assonave, leader della navalmeccanica europea – sta portando avanti con ottimi risultati per lo sviluppo di un nuovo modello di tecnologie per la produzione di energia elettrica e termica a bordo delle future navi da crociera e non solo. Zeus è il nome di una nave sperimentale alimentata con fuel cell, con la quale si intende raggiungere l’obiettivo di aumentare il livello di sostenibilità  ambientale di grandi mezzi come yacht, traghetti, navi da ricerca o da crociera riducendo le emissioni di  gas effetto serra oltre che gli ossidi di azoto e zolfo.