Riproponiamo l’articolo di Ermanno Corsi apparso sul Roma di martedì 29 marzo all’interno della rubrica “Spigolature”.
di Ermanno Corsi
La damnatio memoriae (intesa come riemersione periodica di quanto di male si dice o si compie), non risparmia un ministro di qualche decennio fa. In preda a chi sa quali tormenti, affermò categorico che “con la cultura non si mangia”. Quindi inutile perdere tempo e denaro. Ma il tempo, galantuomo, sta creando (così sembra…) uno scenario nuovo. Si diffonde sempre più la concezione che le città solo con un forte risveglio di “ragione e pensiero pensanti” possono recuperare dignità e insegnare come vivere solidalmente insieme.
IL SINDACO IN CAMPO. Allo scadere del primo semestre dall’elezione, Gaetano Manfredi ha spiegato come intende portare Napoli fuori dal letargo in cui, nel decennio passato, si era tristemente adagiata. Ora il “terreno cultura”, in tutti gli aspetti che vi convergono, diventa una sfida strategica da vincere nell’arco di 5 anni, quanto dura la legislatura. Il Mercadante, sede non casuale per l’avvio, ha visto il concorso di quelli che si possono considerare gli “stati generali del sapere”. A loro vengono spiegate le 3 azioni già messe in cantiere: una struttura di esclusiva proprietà pubblica, la riqualificazione delle biblioteche comunali (“finora desuete e poco frequentate”), la filiera della musica (magari anche in omaggio a Enrico Caruso di cui vengono ricordati i 100 anni dalla morte). Una voce a sé dovrebbe essere riservata alle Fondazioni pubbliche che non sempre hanno avuto i sostegni che meritano.
COME PROCEDERE. Manfredi si è posto sulle spalle tutto il peso delle possibili attività promozionali. Una decisione che appare garanzia di impegno e continuità. Un “Comitato di saggi” (tra i nomi figurano donne intraprendenti: Mirella Barracco, Rossella Paliotto, Laura Valente) non dovrebbe far sentire la mancanza di un Assessorato ad hoc. Con l’assemblea del Mercadante, il Sindaco avrebbe anche risposto alla giusta obiezione di Federico Vacalebre critico e storico della musica (“se Manfredi ha tenuto per sé questa delega, allora mostri lui la strada e scelga: poche cose, le prime da fare, le più importanti, urgenti e necessarie”). Ora si aspetta di vedere quante proposte verranno da cittadini, Municipalità e Associazioni di quartiere attraverso il canale che il Comune terrà aperto fino alla metà di aprile. La cultura è partecipazione, si è sempre detto.
CULTURA E ABUSI. Di questi è chiamata a render conto la Regione per quanto concerne l’attività della Scabec (nata nel 2010 per gestire il patrimonio dei beni culturali). La società mista all’inizio (Regione, Mondadori e Lega Cooperative), è diventata “in house” di palazzo Santa Lucia con sede a pochi metri. Dopo la relazione della neo presidente Assunta Tartaglione ex parlamentare del Pd, la Finanza sta passando al setaccio la gestione delle azioni svolte: contratti per assunzioni negli anni trascorsi (un organico arrivato a 48 dipendenti forse per favorire “parentele scomode”), rapporti con la Rai per trasmissioni sulla salute, costosi incarichi a consulenti ritenuti discutibili sull’asse Napoli-Salerno. Risultato inquietante: patrimonio aziendale depauperato, buco in bilancio di oltre 3 milioni.
OCCASIONI SPRECATE. L’inchiesta di Finanza e magistrati (Maria Di Mauro, Sergio Ferrigno) non fa tuttavia dimenticare iniziative importanti della Scabec. Con la storia della Scuola medica salernitana (legata al nome di Costantino l’Africano, anno Mille), si è ricordata non solo la “madre” della medicina moderna, ma anche gli stili di vita sempre consigliabili: animo lieto, quiete e alimentazione moderata. Con il capitolo sulla Dieta Mediterranea (scopritore l’americano Ancel Keys nel 1992), si è riproposta la “piramide” che alla base (larga e vegetariana) pone verdure, frutta e cereali; al vertice, ristretto, sconsiglia dolci, salumi e carne. Proposte alimentari che entrano nella nostra quotidianità per ricordarci che “l’uomo è ciò che mangia”.
MARIO DRAGHI A NAPOLI. Alla Sala dei Baroni il premier firma oggi il “Patto” che, con i primi 100 milioni sul miliardo e 300 promesso, consentirà al sindaco Manfredi un sospiro di sollievo. Si allontana il default comunale. Ma si avvicina anche il tempo di un congruo investimento nella Cultura?