La Cina è vicina? Non sembrerebbe proprio

Giocare a nascondino non si confà agli adulti, soprattutto se fatto per lo scopo che è a esso connaturato, quello di divertirsi. Si apprende invece di prima mano quanto è accaduto una volta che sono ripartiti per le loro sedi la Commissario europea Von der Leyen e il Premier francese Macron. Se si tratta di uno scherzo, esso è certo di cattivo gusto. L’ argomento Taiwan, anche se a margine, era stato dato come di possibile ridimensionamento durante i colloqui dei due ospiti europei con il primo cittadino cinese che li ha ospitati. All’indomani quest’ultimo ha deciso di augurare buona Pasqua al governo di Taiwan inviando una congrua schiera di mezzi militari nella zona del canale che divide quell’ isola dal continente. Motivo ufficiale è che l’operazione definita impropriamente esercitazione finalizzata a confermare la supremazia cinese in quel tratto di mare ha molte premesse in comune con una dello stesso genere e fin troppo nota a nord est dell’Europa. Essa è conosciuta meglio come l’ invasione dell’ Ucraina da parte della Russia. Sempre a detta di XI, questi tipi di operazioni servono a far capire in maniera inequivocabile agli abitanti di Taiwan che la Cina è una sola e che i suoi abitanti, a tutti gli effetti, si debbano considerare cinesi a ogni effetto. Sicuramente gli Europei con qualche primavera sulle spalle, prendendo atto di affermazioni del genere, ritorneranno con il pensiero agli anni sessanta. In quel periodo, con dimensioni molto più contenute, si proposero diversi problemi di violenza scatenata da etnie che non si sentivano liberi a casa loro. Baschi in Spagna, Irlandesi in Gran Bretagna e Tirolesi in Italia i casi più importanti che fornirono molto materiale per i vari dibattiti politici. Suona perciò non nuovo lo slogan ” Una Cina” scandito da XI e compagni che ricorda da vicino ” Ein Tirol” ripetuto con voce stentorea dai seguaci di Silvius Maniago, leader storico del Partito Popolare del Sud Tirolo. Oltre alle dimensioni, erano diversi da quello di Taiwan anche il contesto e le motivazioni che aizzavano quelle popolazioni. Gli interessi cinesi sono altri, ancora una volta legati a interessi economici, precisamente alla produzione di particolari componenti elettronici. Essi sono indispensabili soprattutto nel settore automotive, per la cui costruzione quell’ isola è prima produttrice al mondo. La sensazione che prova l’osservatore esterno, anche se non particolarmente acculturato, è che a oriente siano in atto azioni preparatorie per il riposizionamento sullo scacchiere mondiale della Russia e della Cina, appena sarà risolta la questione Ucraina, comunque si chiuderà quel capitolo. Anche se, all’atto pratico, la distanza del modo di operare che divide i due capipopolo o sedicenti tali non è breve. Sono a ogni buon conto accomunati senz’ altro da alcune caratteristiche: la bramosia di potere e la cattiva fede. Fin’ ora non c’è stata una delle loro dichiarazioni alla quale abbia fatto seguito un comportamento coerente. Il pensare di poter fare accordi di ogni genere in totale linearità con quegli stessi personaggi è destinato a rimanere nel libro dei sogni. È sufficiente seguire con attenzione il modo di fare di ciascuno di loro nelle negoziazioni riguardanti i paesi che rappresentano per andare oltre l’ intuizione, prossimi alla certezza, che essi sono simili a quegli uccelli che, appollaiati sul ramo di un albero, sono pronti a appropriarsi della preda appena uno di essi dovesse distrarsi. Ieri e stata Pasqua e i francesi sostengono che dopo, non precisando fino a quando, è ancora festa. Non sembrerebbe che le cose stiano in quei termini già a casa loro e, da quanto si può apprendere facilmente, anche per il resto della EU e della stessa Inghilterra, le cose non starebbero proprio così. Quindi animo e su con il morale, perchè tra pochi giorni, nel Bel Paese, ci sarà il ponte del 25 aprile. Guai a mancarlo!