La certificazione di genere come leva di sviluppo, evento promosso da Comin & Partners e Obiettivo Cinque

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Secondo la Eige, European Institute for Gender Equality, l’Italia si colloca al 14° posto tra i 27 paesi dell’Unione europea in tema di parità di genere con un punteggio pari a 63,8 su 100 dell’indice sull’uguaglianza di genere. Nonostante un lieve miglioramento, il Belpaese resta ancora nelle retrovie tra le principali economie europee. Per accelerare questo processo è necessario misurare l’impatto delle aziende sui criteri ESG (environmental, social and governance) e adottare modelli virtuosi in grado di abbattere gli stereotipi di genere e eliminare il gender gap.
È quanto emerge da “Sulla strada della certificazione di genere. Piano strategico e bilancio di genere”, la tavola rotonda organizzata da Comin & Partners e Obiettivo Cinque, inserita da Asvis all’interno delle celebrazioni per il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2022, che si è tenuta questa mattina presso la sede di Roma di Comin & Partners.
Il raggiungimento dell’uguaglianza di genere e dell’emancipazione di tutte le donne rappresenta uno dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 che gli Stati dell’Onu si sono impegnati a raggiungere. La parità di genere e il superamento delle disuguaglianze in materia di “diversity & inclusion” sono ribadite anche nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e rappresentano delle sfide sociali oramai imprescindibili per Istituzioni e organizzazioni complesse. La tavola rotonda di oggi si propone di riunire esperienza e punti di vista a confronto, per la diffusione di una generale cultura dell’inclusività” ha dichiarato Elena Di Giovanni, Vicepresidente e Co-fondatrice di Comin & Partners.