Atlante del Cinema, eventi culturali, mediateca dello Spettacolo. E’ online la versione Beta (con un primo set di contenuti) di “Campania Cultura”, il primo ecosistema digitale per i beni culturali realizzato in Italia e finanziato dalla Regione Campania con 28 milioni di euro. Si tratta di un esperimento unico che punta a riunire in una sola piattaforma il grande patrimonio legato ai settori archeologico, archivistico, bibliografico, cinematografico, musicale, storico-artistico e teatrale. I numeri del progetto sono imponenti: 4 trasposizioni integrali in ambiente 3D di mostre fisiche, 95 Sensori IoT (temperatura, umidità, luminosità e conta persone) di cui 65 per la messa in sicurezza delle opere d’arte e 30 per il monitoraggio dei flussi nell’ambito dell’Ecosistema Museale Territoriale di Via Duomo, 115 ricostruzioni 3D, 175 foto dei luoghi a 360°, 470.000 schede di catalogo del Centro regionale per i Beni Culturali migrate in cloud, 1.021.428 pagine digitalizzate da libri antichi, 944.642 carte/bobbine da documenti d’archivio, 1.300.000 scatti digitali di manoscritti, pergamene, atlanti per la sezione biblioteche, 1.900.000 scatti digitali per la sezione archivi tra mappe, tavole su rame, documentazione comunale.
Entro la prossima estate saranno digitalizzate le opere maggiori in quasi 500 mila schede. L’idea è della direzione generale dei Beni culturali di Palazzo Santa Lucia, guidata da Rosanna Romano.
I visitatori sono ancora poche migliaia, ma si lavora ad una versione in inglese e ad un più efficace sistema di indicizzazione sui motori di ricerca. In futuro sarà possibile consultare anche documenti d’archivio, manoscritti, spartiti. “Tutto nasce nel 2017 – spiega a Repubblica Rosanna Romano – Abbiamo creato un’infrastruttura: è come muoversi in un immenso grattacielo, dove ogni piano rappresenta un campo diverso della cultura. In piena pandemia abbiamo deciso di rendere fruibili le prime parti del portale, già digitalizzate”. Ecco allora una vista del golfo dal Castello di Baia, foto di reperti e opere d’arte presenti in 22 musei, dal Mann a Pompei, passando per Ercolano, Capodimonte, Pompei, Tesoro di San Gennaro, Pio Monte della Misericordia. Ma è ancora solo una parte di ciò che sarà disponibile nell’estate 2021. “In questo modo – spiega Romano a Repubblica – seguiamo il doppio obiettivo di conservare e consentire la fruizione del materiale. Attraverso internet possiamo varcare le soglie del nostro territorio, coinvolgendo sia addetti ai lavori che appassionati”.
Il piano della Regione prevede altri due progetti informatici: il secondo riguarda la digitalizzazione e la conservazione del Patrimonio culturale di archivi e biblioteche della Regione Campania e sarà al servizio degli attori istituzionali ed economici che si muovono sul territorio. Il terzo – denominato ARCCA (ARchitettura della Conoscenza CAmpana) è finalizzato a sostenere gli investimenti delle imprese in ricerca tecnologica e applicata e rafforzare l’applicazione delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC) per la diffusione dell’e-culture nel contesto dei Beni Culturali”.
In particolare ARCCA mira alla realizzazione di soluzioni tecnologiche per la progettazione e la realizzazione, in una logica di centralità delle “smart communities”, di servizi innovativi e interoperabili e di servizi incentrati sulla integrazione e l’omogeneizzazione di dati relativi al patrimonio artistico e culturale del territorio, allo sviluppo di processi e di prodotti che incentivino l’inclusione digitale attraverso l’utilizzo diretto delle tecnologie digitali da parte di cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni.
“Nell’ambito di questo progetto – spiegava il governatore Vincenzo De Luca al lancio del progetto – prevediamo anche la nascita di un archivio della musica napoletana che insieme all’archivio dei teatri campani e delle arti visive e alla mediateca regionale del cinema potrà rappresentare un punto di eccellenza e di orgoglio per il nostro territorio”.