La buona gestione comincia… dall’inizio

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Raggiungibilità e comunicazione sono, per i beni culturali, elementi fondamentali di cui ogni gestione dovrebbe tenere conto, a Napoli e dovunque nel mondo. “ Napoli è piena di tesori nascosti” dicunt.. Ne siamo certi? Napoli, proprio Napoli, di nascosto ha ben poco. Arte, architettura, natura, letteratura e poesia a Napoli sono lì sotto gli occhi di chiunque voglia goderne. I problemi sono diversi: la raggiungibilità e la comunicazione. Luoghi bellissimi ma poco o male pubblicizzati e poco raggiungibili diventano, così, “nascosti” a molti. Ai visitatori locali ed ai turisti . Avete presente la Tomba di Virgilio? Ubicata vicino alla stazione ferroviaria di Mergellina, certamente non si può definire nascosta. Quanti Napoletani e quanti turisti l’hanno però mai visitata? Bisogna essere informatissimi e molto determinati. Accedere da un marciapiede strettissimo, percorso da indomiti ciclisti, dopo aver attraversato una strada di grande quanto veloce traffico automobilistico, è indice di un carattere votato all’eroismo. La seconda prova di grande determinazione il turista deve darla quando, raggiunto finalmente l’ingresso al sito, si trova davanti un viale in salita senza cartelli con una sorta di guardiola nella quale qualche dipendente guarda poco e con indifferenza il rarissimo esemplare di turista che decide di entrare. La natura è bellissima e la gestione ha deciso di illustrare la specie delle piante presenti ai lati del viale con intriganti collegamenti ai contenuti delle opere di Virgilio e alla sua appartenenza ad una famiglia molto legata al mondo agricolo. Queste informazioni poste ai piedi delle piante più significative, rare e preziose sono e rimarranno, lungo tutto il percorso, l’unico segno tangibile di una gestione ed organizzazione della visita. Vogliamo dire che è un percorso emozionale votato alla meditazione? Certo, da soli si medita meglio, ma vedere un dignitoso numero di turisti percorrere questo viale oggi praticamente deserto , sarebbe decisamente meglio. In un giorno festivo, di bel tempo e clima mite, non è accettabile che un posto suggestivo come questo sia visitato da una decina di turisti. Qualche applicazione d’ingegneria naturalistica non distrae, ma puo’ dare spunti, da un percorso durante il quale tanto per gradire si inciampa nella tomba di Giacomo Leopardi, nelle dediche del suo amico napoletano, e in alcuni cunicoli scavati nel tufo usati dalle truppe romane. Si, proprio dagli antichiromani. Passo dopo passo si arriva alla tomba del poeta: una struttura in pietra, un tamburo cilindrico su base quadrata in opera cementizia, con dieci nicchie aperte sulla parete destinate alle olle cinerarie. Il panorama? 360 gradi sulla città: quasi come essere su un drone. La domanda, legittima in un visitatore poco preparato ma non per questo insensibile, sulla causa di una tomba di Virgilio a Napoli è materiale abbondante per qualsiasi ipotesi interpretativa. Parlare a Napoli di maghi, spiriti familiari e monacelli vari è per dirlo con la nota pubblicità, vincere facile. Come sempre il materiale c’è ed è sfruttabile per qualsiasi livello d’informazione. E’ il totale abbandono a se stessa della struttura che la incasella nei famosi “tesori nascosti”. Farne un museo a cielo aperto, con mostre permanenti, concerti e presentazioni di libri , servirebbe a far conoscere il luogo. L’interpretazione completerebbe l’opera. A seguito della riforma ministeriale DPCM n.171 del 29 agosto 2014 Parco e Tomba di Virgilio dipendono dal Polo Museale della Campania. La differenza tra la nuova gestione e quella precedente non è percepibile se non a qualcuno dotato di superpoteri. Forse c’è stata la precisa volontà di mantenere basso il profilo turistico di questo luogo, per riservarlo a coloro che cercano un atmosfera riservata per lasciarsi andare ai propri pensieri. La domanda allora è banale :”seduti non si pensa meglio?” Senza panchine, senza un piccolo discreto luogo di ristoro dove ascoltare un sottofondo di musica, la proposta turistica, a fronte di un notevole materiale culturale, è praticamente inesistente. Il viale è in salita. Possibile che si presuppongano visitatori scout mai bisognosi di sedere? Vicino la tomba di Leopardi c’è un casotto rigorosamente chiuso a chiave. E’ forse un servizio igienico? Impossibile saperlo considerato che non ci sono addetti nelle vicinanze. Purtroppo più che da tesoro nascosto qui l’atmosfera è quella del luogo abbandonato. Dovunque nel mondo tutta l’area avrebbe avuto un altro trattamento che ne avrebbe determinato un successo turistico che qui, allo stato, appare un iperbole. Eppure le risorse necessarie non sono poi così tante. Si potrebbe procedere per gradi, permettere a qualche artista di esporre temporaneamente giusto per cominciare a rendere noto il magico mondo che si apre dietro l’anonimo cancello all’imbocco di un tunnel di viabilità cittadina. Si potrebbe, si potrebbe….si potrebbe. Potremmo richiamare tutta la punteggiatura disponibile nella lingua italiana non cambierebbe nulla. E’ questione di verbi: Al posto di potere bisogna usare il verbo fare e il condizionale dovrebbe essere sostituito definitivamente dal tempo presente. Ora, prima che sia troppo tardi.