La bella favola di Macron

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1.

Per una volta “godiamoci” una storia tenera: questa di Macron e di sua moglie Brigitte Trogneux, di ben ventiquattro anni più anziana. Riconosciuta da lui, come l’”artefice” della sua vita: “Senza di lei non sarei qui”. Ha detto domenica sera, 23 di aprile, dopo la sua vittoria al primo turno. La loro storia, la storia di un ragazzino di quindici anni e della sua insegnante di recitazione teatrale fece scandalo a suo tempo, fu oggetto di mille pettegolezzi pruriginosi, alcuni dei quali “reggono” ancora. Ma a me piace vederla come una bella storia di amore e di pace: una famiglia grande in cui tutti, figli e nipoti di lei, stanno bene insieme, giocano insieme, addirittura. In un  tempo in cui le donne, soprattutto, vengono ammazzate quando una storia finisce, guardare questo “quadro” di amore e di pace, con il suo primo marito deve avere ben comprese che quello era amore vero e non infatuazione “senile”, fa bene al cuore. Ed anche alla vista. Tutto questo a prescindere dalla vittoria finale di Macron, che, come dicono in molti, a cominciare da un sostenitore del calibro di François Hollande, non è affatto certa. A parte la possibile diversità della platea elettorale del secondo turno, certamente ridotta rispetto a quella del primo, la ragione sta nella frantumazione dei “fu” maggiori partiti, quello della destra gaullista e quello socialista. Gli elettori sono in libera uscita e le “dichiarazioni” di voto degli stessi Hollande, Fillon, Hamon saranno certamente poco “contagiose”. Sarà Macron a dover convincere la maggioranza dei Francesi sulla “qualità” della sua proposta politica. Per la Francia e per l’Europa. Intanto a me piace guardare alla sua storia di amore e tenerezza, protagonista una donna, che ha saputo guardare “oltre” e plasmare un leader. Cose di cui solo una donna può essere capace. Poi, magari, non “è tutto oro quello che riluce”, conoscendo bene la durezza della politica e degli interessi che la sottendono, soprattutto a certi livelli. Ma anche qui, come sta venendo fortemente alla luce nel Mondo, sono le donne ad essere le più ”toste”. Non solo Angela Merkel e Christine Lagarde. Penso che difficilmente un “percorso” siffatto sarebbe riuscito a “generi”, ed età, invertiti. Ma sarebbe bello pensarlo.

2.

Il 30 di aprile le primarie del PD. Non mi addentro né in pronostici né in valutazioni approfondite, anche in relazione alla partecipazione al voto. A Napoli, e mi limito qui, il PD è in mano, in larga maggioranza, a vecchi democristiani o ai loro eredi, che ne perpetuano la specie ed i sistemi. Matteo Renzi, opportunamente, ha evitato di venire a Napoli, se non in forma “privata”, come è stata la sua visita alla Sanità. Senza il codazzo dei suoi sostenitori, con i quali forse riteneva non opportuno farsi vedere. E’ andato, in compagnia di Franceschini, nell’aulico sito di San Leucio. A Caserta. Non so, quando vincerà, come dicono sondaggi e pronostici, quale Partito riuscirà a costruire. Né sono certo che vorrà costruire un Partito come si intendeva una volta. Comunque, a fronte dei suoi due competitor, resta lui il più credibile argine possibile a Lega e Movimento 5 Stelle. E non è poco di questi tempi.

3.

Il Cardinale Sepe ha festeggiato 50 anni di Sacerdozio e 25 di Vescovado. E’ stata una bella festa, prima nel Duomo e poi al Museo Donnaregina. Sono stato felice, insieme ad Anna, di fargli gli auguri ed i complimenti, non solo perché aveva fatto altrettanto, celebrando Messa addirittura, per i 50 del nostro matrimonio. A Napoli ha rappresentato, e rappresenta, un sicuro riferimento: contro la criminalità organizzata, per iniziative umanitarie ed anche di bel valore sociale, come quella per la occupazione giovanile, per la quale ha guidato tutti i Vescovi del Mezzogiorno d’Italia. La Casa di Tonia per la tutela delle madri nubili, che preferiscono la maternità all’aborto, è una delle iniziative più belle. Auguri per mille ancora di queste intuizioni. Con spirito positivo ed energico, come è nel suo stile.