L’oro si è apprezzato di oltre il 4% e continua a guadagnare

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Le borse europee si muovono miste, a metà mattinata. A Milano il principale indice di Piazza Affari segna poco più della parità (+0.42%) e così pure Francoforte (+0.19%), e l’Ibex 35 di Madrid (+0.11%), mentre Londra e Parigi muovono in negativo (il Ftse 100 segna -0.17% e il Cac 40 -0.15%). Secondo gli analisti la cautela è determinata dall’attenzione degli operatori riservata al voto sull’eliminazione e sostituzione dell’Obamacare negli Usa da parte di Donald Trump. Voto cui viene assegnato, evidentemente, la capacità del presidente Usa di incidere sulle scelte economiche future degli States. 

Nella notte, invece, i mercati asiatici si sono mossi complessivamente in positivo, a dispetto di una giornata di borsa, quella di ieri a Wall Street, assai contrastata anche se, alla fine, solo il Dow Jones Industrial Average ha segnato un marginale declino. Ad essere precisi, il Dow Jones ha perso lo 0,03% mentre l’S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno guadagnato rispettivamente lo 0,19% e lo 0,48%.

Sul fronte valutario il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che monitora la divisa Usa nei confronti delle altre dieci principali monete, è poco mosso dopo sei sedute consecutive di deprezzamento (più lunga striscia negativa dall’inizio di novembre).

Il dollaro guadagna comunque circa lo 0,30% nei confronti dello yen (in overnight aveva toccato i minimi dal 22 novembre) e questo ha dato un po’ di fiato a Tokyo. Il Nikkei 225, dopo avere lasciato sul terreno il 2,13% mercoledì, ha chiuso in progresso dello 0,23% (sulla parità invece l’indice più ampio Topix, apprezzatosi invece di appena lo 0,01%).

Performance simile per Seoul, con il Kospi che ha segnato un guadagno dello 0,20% al termine degli scambi.

La tendenza positiva è confermata dall’incremento intorno allo 0,20% dell’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, che mercoledì aveva segnato la più netta flessione intraday dal 15 dicembre scorso (dopo che nella precedente seduta aveva invece toccato i massimi dal giugno 2015).

Sul fronte delle materie prime, il petrolio si apprezza di circa lo 0,70% su speculazioni che le scorte in Usa, che finora avevano minato gli effetti del taglio alla produzione deciso dall’Opec, abbiano finalmente iniziato a ridursi.

L’oro continua a guadagnare, seppure moderatamente, dopo essersi apprezzato di oltre il 4% nelle ultime sei sedute.

A Sydney è recupero per minerari e petroliferi (con l’eccezione di Rio Tinto che si ferma sulla parità) e l’S&P ASX 200 segna un progresso dello 0,41% in chiusura, nella migliore performance tra i principali indici della regione. Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 guadagnano invece lo 0,10% e lo 0,35% rispettivamente. L’Hang Seng di Hong Kong ha chiuso con un +0.03%

Sul fronte delle banche centrali da ricordato che la Reserve Bank of New Zealand, come nelle attese delle previsioni degli analisti, ha lasciato i tassi d’interesse invariati ai minimi dell’1,75% (dopo averli tagliati di 25 punti base in novembre, nella sesta revisione al ribasso dal giugno 2015) ribadendo che potrebbero restare a quel livello “per un tempo considerevole. Numerose incertezze rimangono, soprattutto per quanto riguarda l’outlook internazionale e potrebbe essere necessario regolare di conseguenza la politica monetaria”, ha dichiarato il governatore Graeme Wheeler.

IL CALENDARIO DI OGGI
Giovedì 23 Marzo 2017

08:00 GER Indice GfK (fiducia consumatori) apr;
08:45 FRA Indice fiducia imprese mar;
10:00 EUR Bollettino economico BCE;
10:30 GB Vendite al dettaglio feb;
12:00 GB Indice CBI (distribuzione) mar;
13:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione;
13:45 USA Intervento Yellen (Fed);
15:00 USA Vendite abitazioni nuove feb;
16:00 EUR Indice fiducia consumatori feb;
17:30 USA Intervento Kashkari (FOMC, Fed);
24:00 USA Intervento Kaplan (FOMC, Fed).