L’ Italia che conta ha ricominciato a viaggiare. Si riparte, o almeno ci si prova

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in foto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la figlia Laura accolti, a Palazzo Reale di Amsterdam, dal re Willem Alexander e dalla regina Máxima, in occasione della visita di Stato nel Regno dei Paesi Bassi

In politica è cambiato il vento, ma restano confermati buona parte dei comportamenti di chi tiene le redini del Paese. Ha ripreso attualità e confermata rispondenza ai fatti attuali quanto inciso sul frontale del Palazzo della Civiltà e del Lavoro a Roma : (gli italiani) “un popolo di….navigatori…”
Mercoledì il presidente Mattarella si è recato in visita di stato in Olanda dove si tratterrà per tre giorni. È stato accolto dal re Guglielmo e dalla regina e le ore successive sono state dedicate a impegni ufficiali. Alcuni di essi sono di interesse e peso che vanno ben oltre i limiti territoriali di entrambi i paesi. Il governo di Amsterdam promulga leggi e regolamenti fiscali, in più avalla regolamenti di borsa e simili, decisamente sui generis. Sarebbe ora che quell’organo dello stato facesse un attento esame delle responsabilità che direttamente e indirettamente si assume tollerando i comportamenti degli agenti che operano nella borsa locale e/o sedicenti tali. Quegli stessi che, da remoto, influenzano pesantemente il prezzo del gas, scambiando peraltro solo i documenti rappresentativi dello stesso. Essi sono collegati con condizioni diverse alle modalità di ciascuna sua compravendita. Certamente non sarà impresa facile, principalmente per l’atteggiamento generale non proprio ammirato che il governo olandese ha avuto nel passato recente nei confronti dell’Italia e dei suoi governi che si sono succeduti. Se è vero, quello stesso ha cominciato solo negli ultimi tempi a essere oggetto di tiepida revisione. Va aggiunto che la capitale olandese fa quasi da punto franco in quanto permette di effettuare il tipo di attività appena accennata, per buona parte finanziaria, meglio speculativa, anche a soggetti stranieri. Pur sembrando a una prima osservazione un fattore non determinante, più specialisti della materia sono arrivati alla conclusione che tale comportamento rappresenta un importante elemento che influenza e condiziona non poco, giorno per giorno, la determinazione del prezzo di mercato di quel combustibile. Non sarà stato certo questo l’argomento del Capo dello Stato con cui ha esordito all’ apertura dei lavori in agenda. È noto che gli olandesi, in buona parte calvinisti, vanno subito al sodo. La loro capacità e quindi bravura commerciale è riconosciuta ovunque da molto tempo. L’aver avuto quel paese un passato caratterizzato a lungo dall’attività di colonizzazione, permette loro di procedere con speditezza in situazioni anche non del tutto lineari. È una vecchia prerogativa che non hanno perso nel tempo, tanto da essere definiti, già dalla metà dell’ottocento, “carrettieri del mare”. Il Primo Cittadino italiano dovrà affrontare già da giovedì con il premier Mark Rutte un’ urgenza, il problema degli sbarchi di clandestini che interessano, con un’ alta percentuale, le coste italiane. C’è stata una pausa piuttosto lunga di diradamento degli approdi di quelle barche facenti acqua da tutte le parti, stracariche di esseri umani, che venivano abbandonate a poche miglia dalla costa da scafisti senza scrupoli. Dalla scorsa estate essi sono ripresi con forte intensità. Sono proprio di questi ultimi giorni alcune vicende particolarmente dolorose avvenute davanti alle coste delle isole siciliane, di Lampedusa in particolare. Il dovere di accoglienza è un caposaldo del vivere civile e innanzi a esso si inchinano tutti. Salvo a dover scatenare, gli stessi, subito dopo il quarantotto per la estrema difficoltà di operare in maniera organizzata, sistematica e tracciabile. Per la precisione, di agire in base a una direttiva univoca e non essere costretti a trovare una soluzione di fortuna volta per volta. Nessuno è tenuto a fare cose che non sono alla portata di un essere umano, “ad impossibilia nemo tenetur,” si diceva già nell’Urbe. Lo si ribadisce oggi che le situazioni di difficile soluzione sono aumentate in maniera particolarmente consistente. In definitiva un solo comportamento collettivo ora in atto può confortare gli italiani. Più nel dettaglio che, a partire dal Presidente della Repubblica, tutte le categorie sociali del Paese hanno messo la spalla sotto il carro Italia. Dovrebbe essere questo comportamento il segnale che la popolazione deve aver capito che solo uniti si vince.
Da qui una condotta più responsabile nell’uso dei vari tipi di energia, dell’acqua e del rispetto dell’ambiente nel senso più autentico del termine, non spicciolo e di maniera. Macchine avanti tutta allora, perché il porto della normalità è lontano e la navigazione sará lunga.