L’intelligenza artificiale? Un gioco da ragazzi

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Il nostro cervello sa di avere due gambe e due braccia, sono gli studiosi del cervello che per decenni se ne sono dimenticati. Inventore dei mattoncini robotici che stanno rivoluzionando il mondo della didattica e dei cosiddetti “Serious Games”, Henrik Hautop Lund, direttore del Centro “Playware” della Technical University of Denmark, è uno dei punti di riferimento mondiali della cosiddetta “embodied cognition”, una sorta di rivoluzione aristotelica applicata psicologia. Lo studio della mente si è infatti basato per buona parte del Novecento sul presupposto (cartesiano) che l’intelligenza abbia sede esclusiva nel cervello, astraendo totalmente dal non trascurabile dettaglio che il cervello è incarnato (embodied) in un corpo. Insomma, il cervello non è un software che funziona indipendentemente dall’hardware ma, al contrario, nasce dal corpo.Henrik Hautop LundNei sistemi intelligenti c’è un’interazione fra il corpo e il cervello, cioè, fra la morfologia e il controllo”, spiega Lund nel corso della lezione tenuta ieri, venerdì 16 ottobre, presso l’Edificio Centrale della Federico II nell’ambito della 29esima edizione di Futuro Remoto. Organizzato dal Nac – Natural and Artificial Cognition Lab della Federico II diretto da Orazio Miglino, l’incontro, incentrato sul tema “Playware: dalla psicologia alla tecnologia e ritorno”, è un’occasione per varcare le frontiere dell’intelligenza artificiale. “Nei campi gioco è importante adottare un principio di progettazione che rispetti la relazione tra mente e corpo, soprattutto se si ha l’ambizione di progettare sistemi flessibili, adattivi”. Un divertente quanto efficace esempio sono le speciali mattonelle colorate sviluppate dal Centro Playwere, mattonelle su cui ha “giocato” persino la Regina Margareth di Danimarca. Grazie a un felice sintesi di filosofia, psicologia, intelligenza robotica, potenza di elaborazione e sensori, queste mattonelle di plastica (30 x 30 centimetri) si illuminano quando le pesti, ma solo se lo fai al momento opportuno, appunto quando il “gioco” lo richiede. Una da sola fa quasi nulla, ma se ne metti insieme parecchie, come nel gioco della campana, parlano fra di loro. A disposizione vari programmi, dal più semplice, io mi illumino e tu mi pesti, a giochi a due piuttosto complessi, dove devi pestare le mattonelle secondo una logica da capire, i mattoncini di Lund fanno sintesi di intelligenza robotica, potenza di elaborazione, psicologia e filosofia e riescono sia a veicolare nozioni di strategia ai bambini degli asili sia ad aiutare i malati di Alzheimer nelle cliniche danesi. “La spinta principale del Centro Playware è data dall’attenzione posta alle attività umane – osserva Henrik Hautop Lunda partire da quelle ludiche come il gioco, la musica e l’intrattenimento utilizzando le potenzialità di differenti tipi di tecnologie come sensoristica avanzata, attuatori, elementi diintelligenza artificiale e robot. La finalità è la creazione di strumenti e ambienti in grado di connettere in maniera innovativa e aumentata la sfera ludica dell’individuo”. L’incontro con Lund è stata anche l’occasione per annunciare l’avvio del Master di secondo livello in Scienze Cognitive e Intelligenza Artificiale promosso dall’Università degli Studi di Napoli Federico II in collaborazione con l’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del Cnr. Nel solco del superamento delle due culture, il Master diretto da Miglino, docente Psicologia dello sviluppo e responsabile del Nac –Natural and Artificial Cognition Lab, raccoglie e fa sintesi dei saperi di tecnologi e umanisti per formare specialisti in grado di utilizzare i principali sistemi dell’Intelligenza Artificiale come strumenti per lo sviluppo di tecnologie innovative in ambiti anche molto distanti tra loro, dalla formazione alla didattica, dal gaming alla programmazione, fino alla riabilitazione sanitaria. Il corso di studi, di durata annuale, comincerà nel febbraio 2016. Il bando di ammissione sarà aperto fino al 21 dicembre 2015. Ulteriori informazioni al sito www.nac.unina. it/masterscia.