L’ imponderabile riesce a devastare quanto l’uomo si sforza a realizzare

in foto il premier israeliano Netanyahu

Quando arrivano notizie di eventi che non erano stati considerati nemmeno tra le ipotesi remote, la prima reazione che producono è di lasciare subito attoniti quanti ne vengano a conoscenza. Inizia così una mole di considerazioni ovvie e scontate, che non portano da nessuna parte. È il caso del terremoto che ha colpito nelle ultime ore Taiwan, che farà da banco di prova per capire, attraverso l’aiuto che sarà offerto alla popolazione, chi sta con chi. Si sarà anche tentati di ricorrere a luoghi comuni di circostanza che non aggiungono nè tolgono alcunché alla negatività del fenomeno. Altra cosa è la più probabile delle reazioni che buona parte del mondo avrà avuto nell’apprendere dell’uccisione di cinque volontari. Gli stessi si erano avventurati in Israele per dare aiuto alla popolazione che la guerra dichiarata a Hamas da Netanyahu poco dopo dell’attentato del 7 ottobre dello scorso anno ha ridotto allo stremo. È ormai chiaro che sia stato il “fuoco amico” (di chi ?) dell’esercito regolare di Tel Aviv a causare quelle vittime. Ironia della sorte, quei 5 eroi pressoché sconosciuti, stavano caricando in un’ automobile il cibo destinato a chi stava combattendo e a chi cercava di mettersi al riparo dalla violenza. Non si può trascurare di rinforzare la narrazione dei fatti accennati con l’aggiunta di considerazioni che vanno oltre i dettagli. Si è innescata una sequenza di eventi che definire dannosi è ancora poco, riconducibili per buona parte al colpevole, il Premier Nethanyau. Il suo comportamento sta diventando sempre più inadeguato e inaccettabile. Così facendo si è messo contro gli alleati storici, primo fra tutti gli USA. Non basta: oramai è inviso a buona parte degli israeliani, che insiste nel chiederne le dimissioni. Spesso a essere definiti attaccati alle poltrone sono, in buona parte a ragione, gli italiani. Il comportamento di Netanyahu dimostra che c’è chi riesce a dare di peggio. Il suo comportamento non è diverso da quello di chi soffia per dare vigore alle fiamme. Diventa così sempre più temibile l’ ipotesi di un colpo di stato, nello stesso tempo o immediatamente successivo all’ allontanamento del Premier dal ponte di comando. Per come sta soffiando il vento non è possibile scartare nessuna soluzione, pacifica e non, per quell’ inferno che brucia in terra. Per scaramanzia, solo per essa, per ora è meglio fermarsi nelle fantasticherie e essere fiduciosi che, dopo oltre duemila anni avvenga il miracolo della riappacificazione. Perchè non sia avvenuto e esistono forti ostacoli che ciò accada, sarà bene non illudersi.
E pensare che quanto fin qui descritto sta accadendo in Terra Santa, quindi il luogo eletto perchè possano realizzarsi eventi sovrannaturali.Tutto ciò la dice lunga.