L’export cinese spinge in rally l’Asia

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Il punto. Il Ftse Mib segna +1,75%, il Ftse Italia All-Share +1,60%, il Ftse Italia Mid Cap +0,66%, il Ftse Italia Star +0,74%.

Ottimo avvio di seduta per i bancari: l’indice FTSE Italia Banche segna +3,2%, l’EURO STOXX Banks +2,8% circa. Il ministro dell’Economia Padoan ieri ha dichiarato al Sole 24 Ore che il fondo Atlante a sostegno di ricapitalizzazioni e cessioni di sofferenze non rischia la bocciatura da parte di BCE e UE. Padoan ha aggiunto che la prossima settimana il governo approverà misure “per accelerare le procedure fallimentari e concorsuali”.

Anche i mercati azionari europei sono in deciso rialzo. DAX +1,8%, CAC 40 +1,8%, FTSE 100 +1,1%, IBEX 35 +0,9%. Future sugli indici azionari americani al momento in rialzo dello 0,4-0,5 per cento.

Euro in correzione dopo aver toccato ieri mattina il massimo da ottobre contro dollaro a 1,1465. Al momento EUR/USD oscilla in area 1,1350. Mercati obbligazionari eurozona in lieve ribasso. Il rendimento del Bund decennale rispetto alla chiusura precedente sale di 2 bp allo 0,16%, quello del BTP è stabile all’1,37%. Lo spread scende di 2 bp a 121.

Alle 11,10 importanti aste di BTP a 3, 7, 15 e 30 anni per massimi 8,25 miliardi di euro.

Sempre alle 11 ora italiana sarà annunciato il dato sulla produzione industriale nella zona euro a febbraio.

In Francia l’Ufficio di Statistica Insee ha pubblicato i dati finali sull’inflazione. Nel mese di marzo l’indice armonizzato dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,8% su base mensile a fronte di un incremento arreso dello 0,7% ed è diminuito dello 0,1% su base annuale.
In Spagna l’istituto di statistica INE ha annunciato che l’indice dei prezzi al consumo è diminuito del 2% nel mese di marzo su base mensile ed è diminuito dell’1% su base annuale. I dati sono in linea con le attese degli economisti.

Tokyo in forte rialzo con il Nikkei 225 a +2,84%. Ottima performance per le borse cinesi: l’indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen termina a +1,33% circa, mentre a Hong Kong l’indice Hang Seng al momento segna +2,9% circa.

Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 +0,97%, Nasdaq Composite +0,80%, Dow Jones Industrial +0,94%.

Borse asiatiche
Mercati asiatici in rally in scia al balzo dei corsi del greggio e ai positivi dati sull’export cinese. In Asia Tokyo ha continuato ad apprezzarsi grazie al nuovo indebolimento dello yen e tutte le piazze della regione hanno segnato guadagni dopo che la General Administration of Customs (l’autorità delle dogane cinesi) ha comunicato che in marzo l’export è cresciuto in Cina, mettendo fine a una striscia negativa di otto mesi, dell’11,5% (18,7% in yuan) contro il crollo del 25,4% registrato in febbraio e il progresso del 10,0% del consensus.

Anche se i dati di marzo tradizionalmente subiscono distorsioni dovute alle festività del Capodanno cinese, le indicazioni sono in controtendenza rispetto al costante rallentamento evidenziato dalla Cina da diverso tempo a questa parte. E l’effetto si è sentito anche sui corsi delle principali materie prime, con significativi guadagni per rame e zinco e con il minerale di ferro che ha raggiunto il limite di apprezzamento giornaliero in Cina.
Stabile l’oro che martedì aveva toccato i massimi di tre settimane. Discorso diverso per il petrolio, in flessione di circa l’1% dopo il 13% guadagnato nelle ultime tre sedute: rimangono timori che l’incontro dei maggiori produttori previsto per il weekend a Doha non generi risultati rilevanti, ma a vincere sono soprattutto le prese di beneficio.
A fine seduta il Nikkei 225 ha registrato un balzo del 2,84% (leggermente inferiore il guadagno dell’indice più ampio Topix, apprezzatosi del 2,55%), al traino soprattutto dei titoli legati alle materie prime (ma la migliore performance dell’indice è stata di Shinsei Bank, che ha sfiorato un guadagno dell’8% in intraday).
La piazza di Seoul è rimasta chiusa in occasione delle elezioni per il rinnovo dell’Assemblea nazionale, ovvero del Parlamento sudcoreano.
Complessivamente la seduta è stata più che positiva, considerando che l’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, ha sfiorato un progresso del 2% nella sesta giornata consecutiva di guadagni. Significativo l’apprezzamento di Sydney al traino, ovviamente, dei titoli delle materie prime (i big del settore, a partire da Rio Tinto e Bhp Billiton, hanno segnato guadagni del 5-6%) ma anche dalle buone performance del comparto finanziario: l’S&P/ASX 200 ha guadagnato l’1,47% al termine della seduta.
Vero e proprio rally, invece, per tutte le piazze cinesi. Avvicinandosi alla chiusura Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 guadagnano oltre il 2% e ancora migliore è la performance dello Shenzhen Composite. Performance simili anche per l’Hang Seng di Hong Kong, mentre sfiora addirittura un balzo del 4% l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China.

Borsa Usa
A New York i principali indici hanno chiuso la seduta in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,94%, l’S&P 500 lo 0,97% e il Nasdaq Composite lo 0,80%. A spingere i listini è stato il balzo del petrolio (il Wti ha chiuso in crescita del 4,48% a 42,17 dollari al barile). Secondo l’agenzia Interfax, Arabia Saudita e Russia avrebbero raggiunto un accordo per il congelamento della produzione.

Sul fronte macroeconomico i prezzi alle importazioni sono aumentati dello 0,2% nel mese di marzo a fronte di attese pari al +1%. Nel mese di febbraio si era registrato un calo dello 0,4%. I prezzi alle esportazioni sono invece rimasti invariati su base mensile, risultando superiori al consensus pari al -0,2%.

Sul fronte societario bene in particolare il comparto energetico. Tra i singoli titoli Alcoa -2,72%. Il produttore di alluminio ha chiuso il primo trimestre con ricavi in calo del 15% a 4,9 miliardi di dollari contro i 5,2 miliardi del consensus di FactSet. Migliori rispetto alle attese, invece, si sono rivelati gli utili rettificati, crollati da 28 a 7 centesimi per azione, contro i 2 centesimi del consensus. I profitti netti, comunque, sono precipitati di quasi il 92% nei tre mesi a 16 milioni di dollari a causa soprattutto del declino dei prezzi dell’alluminio.
Starbucks -2,3%. Deutsche Bank ha tagliato il rating sul titolo della catena di caffetterie a hold da buy.
Juniper Networks -7,39%. Il produttore di infrastrutture di rete ha anticipato che il trimestre appena chiuso sarà deludente. Juniper ha dichiarato di attendersi per il periodo allo scorso 31 marzo un eps rettificato di 35-37 centesimi di dollaro, a fronte di 1 ,09-1,10 miliardi di ricavi. Quando in gennaio aveva presentato i risultati relativi al quarto trimestre del 2015, Juniper aveva stimato 42-46 centesimi di utile e 1,15-1,19 miliardi di ricavi, contro i 47 centesimi e 1,19 miliardi del consensus.
L Brands -0,26%. Goldman Sachs ha peggiorato la raccomandazione sul titolo del gruppo di abbigliamento a neutral da buy.

Italia
Chiusura in forte ribasso ieri per Piazza Affari, affossata dai titoli bancari su cui hanno pesato le indiscrezioni sui dettagli del fondo Atlante che hanno deluso il mercato, nonché le prese di profitto dopo il recente rally.

L’indice principale Ftse Mib ha perso l’1,57% a 17.444 punti, in un contesto europeo invece positivo, seppur limando sul finale le pesanti perdite che hanno colpito il listino nel pomeriggio (minimo intraday a 17.231).
Il fondo, creato come salvagente per i prossimi aumenti di capitale delle banche italiane e per l’acquisto delle sofferenze, avrà una dotazione tra 3-6 miliardi, di cui, secondo le indiscrezioni, 1 miliardo a testa da Unicredit e Intesa Sanpaolo.
E proprio i titoli dei due big del credito sono precipitati, chiudendo rispettivamente in flessione del 5,15% e del 4,11%. Pesanti anche Ubi (-4,4%), Bper (-3,99%) e Bpm (-3,65%).

Ma ad essere colpiti dalla pioggia di vendite sono stati anche titoli come Telecom Italia (-4,73%), che sempre ieri ha riunito un cda, il primo per Flavio Cattaneo da amministratore delegato, Exor (-4,28%) e Finmeccanica (-3,54%).
In decisa controtendenza Yoox-Net-a porter (+3,52%) e Mediaset (+2,62%).

Fuori dalle blue chip, chiusura in rosso anche per Cairo (-2,32% a 4,71 euro) e Rcs (-0,94% a 0,5805 euro).

I dati macro attesi oggi
Mercoledì 13 aprile 2016
11:00 EU Industrial Production
14:30 USA Retail Sales
16:00 CA Bank of Canada Announcement