Presentata a Roma, nella sede della Stampa Estera, la 64esima edizione del “Ravello Festival”. Ad aprire i lavori, per una nuova stagione della kermesse internazionale che si presenta oggi con una diversa governance e direzione artistica, Sebastiano Maffettone, presidente della Fondazione Ravello. “L’intento di rinnovare – spiega Maffettone – non vuol dire cambiare lo stile né voler perdere il prestigio accumulato nel passato; il desiderio è quello di mantenere in vita il meglio delle esperienze trascorse aggiungendo qualcosa di innovativo che risponde ad esigenze non rinviabili sia del nostro tempo che del territorio specifico in cui si svolge l’attività della Fondazione stessa, quali ad esempio l’istituzione di una sorta di pensatoio dove potersi confrontare su tematiche rilevanti, quali quelle attinenti all’economia o all’Europa in generale In questa direzione, la Fondazione avrà una forte centralità e tutte le sue attività saranno unificate e concentrate; non ci sarà un Festival Indipendente, una gestione di ville e luoghi di rappresentanza in autonomia gli uni dagli altri. E’ chiaro però – prosegue Maffettone – che il Festival sarà il climax della stagione, presentando l’insieme degli eventi musicali e artistici più rappresentativi di Ravello 2016 ed in tal senso abbiamo deciso di concentrare in alcune settimane i nostri picchi artistici con lo scopo di raggiungere vette che altrimenti in un trend più lungo sarebbe stato impossibile ottenere. I due Direttori artistici, Alessio Vlad (musica) e Laura Valente (danza e nuovi linguaggi), hanno stilato i programmi del Festival in totale autonomia. Il resto della stagione culturale sarà invece curata dalla Fondazione ed avrà in prevalenza la funzione di accompagnamento della stagione e di approfondimento tematico.
In programma anche una rassegna che presenta l’integrale della produzione di un compositore quest’anno dedicata ai Concerti e alle Sonate per pianoforte di Beethoven affidati ad Alexander Loquich e all’Orchestra da Camera di Monaco per ciò che attiene ai Concerti, mentre per le Sonate, si esibiranno dodici pianisti italiani. Infine a duecento anni dalla morte di Paisiello, in programma il concerto dei cantanti partecipanti allo “Young Artists Project dei Festival di Salisburgo 2015. Assoluta novità di questa stagione, sarà che il Concerto all’Alba verrà affidato al pianista Carminati che con un assolo si confronterà con il sorgere del sole, interpretando musiche di Debussy e di Ravel. Ed ancora Laura Valente: “Nell’anno in cui si annuncia al mondo la fine dell’embargo nell’isola di Cuba, in cui Obama riceve alla Casa Bianca un talento “nero”, al Ravello Festival 2016, i danzatori de la Isla Grande, sparsi per il mondo, si ritroveranno per la prima volta in una serata di pura Cubania che porta in scena chi balla con la compagnia nazionale della leggendaria Alicia Alonso, le star in carica come Viengsay Valdès e quelle in fiore, chi si apre al repertorio europeo del divo Carlos Acosta e chi vanta, tra Europa e Miami, una formazione alla magnifica Escuela Nacional de Ballet dell’Avana“. Karole Armitage, definita la ballerina punk per la sua forza trasgressiva, farà ballare l’American Dream. Un incontro particolare sarà quello tra Michela Lucenti e Shakespeare a 400 anni dalla morte in “Killing Desdemona”.
Il direttore della Biennale Danza, Virgilio Sieni, firma il suo nuovo lavoro “La mer “ con la musica di Debussy, ma appena prima dello spettacolo si esibirà nel suo toccante “Di fronte agli occhi degli altri” dedicato alla vittime della strage di Ustica, mentre Michelangelo Pistoletto ci regala un documentario in cui raccoglie le varie “Riscritture” del suo Terzo Paradiso in giro per il mondo, insieme con una nuova versione per il Ravello Festival in cui utilizzerà migliaia di giornali riciclati. Dimitris Papaioannou arriva per la prima volta in Campaniacon Primal Matter. Da segnalare la partecipazione dell’istraeliano Emanuel Gat con i progetti “La Fabbrica dei sogni” pensato per i più piccoli, e “Abbaliamm” creato per inter-connettere la nostra danza popolare con aree inedite, ibridazioni artistiche, sperimentazioni e connessioni tra i liguaggi.
Ricchissimo e articolato il calendario degli appuntamenti di questa nuova edizione del Ravello Festival, che vedrà il suo momento inaugurativo il primo luglio. Sul podio, direttori d’orchestra come Yuri Termirkanov, il primo artista russo al quale fu consentito di esibirsi in Russia dopo la ripresa delle relazioni culturali con l’Unione Sovietica alla fine della guerra in Afghanistan; con lui, l’americano James Conion, divulgatore della musica dei compositori perseguitati dai nazisti, il russo Tugan Solkhiev, Jeffrey Tate, un ritorno per Ravello; ed ancora orchestre giovanili come quella italiana diretta da Juraj Valcuha che apre l’edizione 2016 e quella dei “Young singers” di Salisburgo. Musica con rassegne dedicate anche alla danza ed al jazz, quest’ultima curata da Maria Pia De Vito con “Jazz Voices of Europe”, una tre giorni a celebrazione delle voci europee, rappresentate da tre personalità che con il loro percorso artistico originale in costante evoluzione, hanno ampliato la visione collettiva del ruolo della voce nel jazz del vecchio continente.