L’ambasciatore cinese in Campania per una missione d’affari

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Il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha ricevuto in questi giorni  a palazzo San Giacomo, l’ Ambasciatore Cinese in Italia Li Ruiyu accompagnato da Riccardo Monti e dal Presidente Fondo CCUI Richard Wei: non la prima ma l’ennesima occasione per ribadire la volonta’ di amicizia tra i due Paesi, che si basa su interessi culturali oltre a quelli imprenditoriali, che hanno segnato una grande crescita delle imprese italiane e campane in particolare, pur non occupando i primissimi posti della classifica che vede le superpotenze aggiudicarsi il primato dell’ export e dell’internazionalizzazione.
Nel corso del cordiale e proficuo colloquio si è convenuto sull’opportunità di unire le sinergie per rafforzare i rapporti tra le maggiori città cinesi con la città di Napoli,  di cui l’alto diplomatico ha sottolineato il grande appeal turistico soprattutto dal punto di vista culturale.
Il primo cittadino e l’ambasciatore hanno poi rimarcato l’ottimo rapporto di amicizia che la nostra città intrattiene con la Cina anche attraverso la comunità cinese di Napoli che è ben integrata e che si è resa attiva protagonista di tante iniziative in città,  come il Capodanno cinese organizzato sul lungomare lo scorso gennaio.
Dal 4 al 15 luglio la Regione Campania sarà al centro dell’attenzione grazie all’arrivo di politici, imprenditori e analisti cinesi. L’Associazione “Arte Italia Cultura”, soprattutto grazie al lavoro del suo presidente Giuseppe Colombo e in collaborazione con il senatore Zhu Yuhua, Presidente dell’Associazione Cina Italia, hanno organizzato una serie di incontri a Napoli, Paestum e Benevento per la conoscenza della cultura, dell’arte e del buon cibo della regione Campania, uno degli eventi internazionali più prestigiosi dove arte, archeologia, enogastronomia, musica e poesia si alterneranno tra realtà visiva, uditiva e olfattiva e il mistero della magia delle antiche tradizioni e leggende. La delegazione cinese in Campania, tra gli altri, sarà composta da Hu Jinxing, Presidente dell’Associazione Cina Italia di Shanghai e presidente della “China More Love Foundation”, dalla professoressa He Zhenyu, da Zhu Yuhua, Presidente della Scuderia Ferrari Club Shanghai, da Yan Ling, Presidente della Camera di Commercio della Provincia Shanxi in Italia, dal giornalista e fotografo della Rivista Global Turism, Wang Zhiqiao e tanti altri. Tra le tappe del tour turistico commerciale, i rappresentanti cinesi avranno l’opportunità di incontrare vari imprenditori italiani impegnati nella creazione e produzione di alta moda e gioielli realizzati in oro e corallo. Vi saranno una serie di visite guidate presso il Museo Nazionale di Napoli, la Cappella di San Severo e Napoli Sotterranea con degustazione di dolci tradizionali. Particolarmente importanti saranno gli incontri con i complessi aziendali e gli Agriturismi in Campania, intenti nella diffusione e pubblicizzazione di vini pregiati e prodotti autoctoni da far conoscere in Cina. Dopo il calo del 10% nelle esportazioni per quanto riguarda i prodotti dell’agroalimentare.
Le imprese dell’Unione Europea in Cina segnano profitti in crescita nell’ultimo anno ,  ma lamentano barriere di accesso al mercato, in un momento in cui le aziende locali stanno diventando sempre piu’ innovative, anche se non possono restare isolate come risulta insito alla volonta’ espressa nell’incontro tra De Magistris e l’Ambasciatore cinese, di parlarsi e incontrarsi per cercare nuovi punti di accordo. 
La notizia dei profitti in crescita e’ il risultato dell’ultimo Business Confidence Survey condotto dalla Camera di Commercio dell’Unione Europea in Cina (Euccc) in collaborazione con l’azienda di consulenza Roland Berger. “La campagna anti-corruzione del presidente Xi Jinping ha avuto un notevole impatto”, sottolinea in una nota la Euccc, ma “le aziende europee rimangono deluse dalla continua mancanza di progressi dell’agenda complessiva delle riforme”: solo il 15% delle aziende interpellate per il sondaggio ritiene che le barriere di regolamentazione diminuiranno nei prossimi cinque anni, mentre un altro 40% le vede in crescita. L’aumento di competitivita’ delle aziende locali viene visto piu’ come un’opportunita’ che come una sfida dalle imprese europee, secondo il sondaggio, che vede il 55% delle aziende europee interpellate con ricavi in crescita nell’anno fiscale 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015.
La presentazione del sondaggio della Euccc arriva alla vigilia dell’appuntamento annuale di incontro tra i vertici cinesi ed europei. Il primo ministro cinese, Li Keqiang, ora e’ al lavoro per due tappe europee: la Germania, dove ha incontrat il cancelliere Angela Merkel, e il Belgio, dove agli inizi di Giugno partecipera’ all’Eu-China Summit, assieme al presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, e al presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk.
Sul piano delle relazioni bilaterali nel campo del commercio e degli investimenti la Camera di Commercio Europea in Cina nutre “la grande ambizione di concludere il trattato complessivo sugli investimenti entro i prossimi dodici mesi”, ha dichiarato il presidente della Euccc, Mats Harborn. La conclusione dei negoziati sul Cai (Comprensive Agreement on Investment) sarebbe un importante segnale di apertura da parte cinese, dopo il discorso del gennaio scorso al World Economic Forum di Davos del presidente cinese, Xi Jinping, a difesa della globalizzazione, ma “dalle parole bisogna passare ai fatti”, ha concluso Harborn.
La Euccc segnala negli investimenti un fattore di preoccupazione. Nell’ultimo anno il volume degli investimenti cinesi in Europa ha quadruplicato il volume corrispondente delle aziende europee in Cina , secondo uno studio presentato a inizio anno dal Rhodium group e dal Mercator Institute for China Studies di Berlino, a quota 35,1 miliardi di euro, con un incremento del 77% rispetto all’anno precedente. Lo squilibrio potrebbe essere, almeno in parte superato, sostiene la Euccc, se le condizioni di accesso al mercato per le imprese straniere fossero le stesse di cui godono le imprese locali. “Il 56% delle aziende europee”, si sottolinea in una nota, “segnala che se ci fossero condizioni di accesso al mercato migliori sarebbe pronto ad accelerare  gli investimenti” sul mercato  cinese.