Karen Di Porto: “Dopo ‘Maria per Roma’ vi racconterò una città più cupa”

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Roma, 14 lug.(AdnKronos) – “C’è sempre la paura del secondo film, però io non mi pongo mai troppo la domanda se piaccia quello che faccio, e penso sia l’unico modo per entrare davvero in connessione con chi lo guarda”. Così Karen Di Porto, regista, interprete e attrice di ‘Maria per Roma’, ‘piccolo’ film indipendente che col solo passaparola è riuscito nella quasi miracolosa impresa di resistere nelle sale per oltre un mese dall’uscita ed anzi, ora rilancia con una nuova sala romana, racconta
il suo prossimo progetto cinematografico.

“Si tratta di un film tratto da un libro di Giuliano Santoro che si chiama ‘Al palo della morte’- rivela la regista, ospite nel pomeriggio di ‘AdnKronos Live- che racconta dell’uccisione di Shazad, la sera del 18 settembre 2014, ammazzato nel quartiere di Tor Pignattara a calci e pugni da un minorenne romano e dal padre che lo incita a commettere l’omicidio”.

Il prossimo progetto della regista sarà dunque di un genere dunque molto diverso da ‘Maria per Roma’, nel quale la Di Porto, romana trasteverina, racconta invece la giornata tipica di una quarantenne romana alle prese con la frenesia della città, dove si divide fra un lavoro da ‘key-holder’, per il quale affitta le case a stranieri e turisti di ogni sorta, e il sogno di fare l’attrice. “I personaggi del film -racconta la regista- li avevo già in mente mentre scrivevo la sceneggiatura. Quasi nessuno di loro è un attore professionista. Non è stato facile convincere i produttori, volevano nomi conosciuti e noi non lo eravamo, a partire da me. Ma con la perseveranza, ce l’abbiamo fatta”.