Ivass, Signorini: quadro assicurazioni sereno, non abbassare guardia

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Roma, 24 giu. (askanews) – “Per il settore assicurativo il quadro è complessivamente sereno. La dotazione patrimoniale delle imprese si è consolidata, la redditività è migliorata e la liquidità è divenuta più distesa”. Ma fin dalle prime battute delle sue considerazioni alla Relazione annuale, il presidente dell’Ivass Luigi Federico Signorini ha avvisato come non sia “il caso di abbassare la guardia”.

Signorini ha innanzitutto citato il caso della crisi di Eurovita, che “si è risolta con l’intervento di un pool di assicurazioni e banche. L’esperienza di questi ultimi anni ha richiamato l’attenzione di tutti sulla necessità di adottare con rigore strategie caute e lungimiranti; di riflettere sulla robustezza degli attuali modelli di attività, sulle correzioni da apportare e sulle nuove prospettive che si possono aprire – ha proseguito – di mantenere fermi presidi a tutela della stabilità, anche a fronte di eventi rari e di forte impatto”.

Secondo il presidente dell’Ivass oggi “la situazione macroeconomica è meno tesa, e tuttavia a livello internazionale non mancano incertezze e possibili rischi ‘di coda’, legati a tensioni politiche, frammentazione commerciale, conflitti militari”. Al tempo stesso “il cambiamento climatico rappresenta per le assicurazioni una sfida strategica: affinare la capacità di gestire il relativo rischio senza scosse è essenziale perché esse possano giocare in quest’ambito il ruolo che loro compete”.

Intanto in Italia “il settore assicurativo ha confermato la solidità della propria situazione patrimoniale. Alla fine dell’anno scorso l’indice di solvibilità medio delle compagnie italiane si attestava al 258 per cento, in aumento di 12 punti rispetto all’anno precedente – ha rilevato Signorini – e in linea con la media europea; secondo le nostre rilevazioni mensili, esso è rimasto sostanzialmente stabile nei primi mesi del 2024. Le condizioni finanziarie più distese hanno contribuito a questo risultato. Come ho osservato in precedenti occasioni, peraltro, negli ultimi anni i movimenti dell’indice di solvibilità sono stati in generale relativamente limitati, nonostante le forti oscillazioni dei tassi di interesse”, perché questi hanno “effetti pressoché simmetrici sull’attivo e sul passivo” delle compagnie.

Guardando ai dati aggregati dello scorso anno, dopo la considerevole riduzione del 2022, “il risultato di esercizio e il Roe (Return on equity, una misura sulla redditività-ndrt), rispettivamente pari a 8 miliardi di euro e al 10,5 per cento, sono tornati su valori prossimi a quelli pre-pandemici. In particolare il comparto Vita, che l’anno scorso aveva registrato una leggera perdita, quest’anno è tornato a produrre un utile significativo”.

In questo quadro, anche per il 2023 il ministero dell’Economia e delle Finanze ha esteso la facoltà concessa alle imprese di assicurazione di sterilizzare temporaneamente nel bilancio di esercizio le minusvalenze latenti presenti nel portafoglio investimenti non durevoli, nonché quella di tener conto, per la distribuzione dei dividendi, della quota delle minusvalenze sospese riferite alle Gestioni separate ritenute contrattualmente ribaltabili sui sottoscrittori delle polizze.

“L’esercizio di tale facoltà ha consentito di sterilizzare minusvalenze per circa 7 miliardi, per la gran parte nel ramo Vita. L’inadeguatezza dell’attuale normativa contabile italiana, e in particolare la difficoltà di riconciliare il bilancio civilistico con quello prudenziale nonché con i principi contabili internazionali, è palese – ha avvertito Signorini -. Abbiamo tuttavia chiaramente manifestato in passato il nostro disagio rispetto al ricorso ripetuto a deroghe temporanee dalle regole attuali, deroghe che, seppure adottate in risposta a specifiche situazioni, col loro reiterarsi mettono in ultima analisi in discussione la capacità di quelle regole di rappresentare correttamente la situazione patrimoniale e finanziaria e il risultato di esercizio delle compagnie; abbiamo ribadito la preferenza per interventi più sistematici e ponderati”.

Signorini ha infine ricordato che l’autorità ha spiegato al governo come una modifica alla normativa nazionale di riferimento “se adottata, consentirebbe di definire un impianto prudente, trasparente e ragionevolmente stabile, in attesa dei progetti più ampi di revisione previsti nel lungo periodo, in armonia con i principi contabili internazionali”. (fonte immagine: Ivass).