Magari le intenzioni sono buone ma il risultato rischia di essere catastrofico. Il ministero dell’Agricoltura lancia il marchio Italian Original per promuovere, sui mercati internazionali, il meglio dell’agroalimentare Made in Italy. Magari le intenzioni sono buone ma il risultato rischia di essere catastrofico. Il ministero dell’Agricoltura lancia il marchio Italian Original per promuovere, sui mercati internazionali, il meglio dell’agroalimentare Made in Italy. Un’operazione che costa, per la fase di avvio, 220 milioni di euro e che Paolo Russo, deputato campano di Forza Italia e membro della commissione Agricoltura di Montecitorio, giudica dannosa. “All’estero abbiamo già brand che vanno fortissimo grazie alle denominazioni Dop, Igt, Sgt e via discorrendo – dice – penso al caso della mozzarella di bufala, del pomodoro o dei vini di Irpinia e Sannio per cui non c’è bisogno di un ulteriore marchio di qualità”. Russo, sull’argomento, ha anche presentato un’interrogazione al ministro Maurizio Martina. “Italian Original può solo entrare in concorrenza con i nostri prodotti di eccellenza e creare un danno, in termini di profitto, a migliaia di aziende”. I soldi investiti dal Governo potrebbero essere utilizzati diversamente. “E finire a quelle imprese del comparto agroalimentare che già hanno successo all’estero e che, però, sono vittime della falsificazione dei prodotti o del cosiddetto dumping. Ecco – conclude Russo – più che alle bandierine dobbiamo guardare alle iniziative concrete in favore delle aziende”.