Una notizia diramata oggi dalle agenzie non provocherà reazioni inconsulte in quanti ne verranno a conoscenza per un solo motivo: altri eventi negativi di valenza (negativa) ancora più alta la terranno in ombra.
A questo punto è necessario aggiungere “purtroppo”, perché è chiaro che così il 2025 non sarà la cornice di molti dei problemi che si ipotizzava di riuscire a risolvere con il minor danno possibile. Appare sempre più evidente che l’anno non sia partito con il piede giusto. Il fatto ha valenza per l’umanità tutta, per gli italiani con una modalità particolarmente inadeguata. Con ciò si intende rimanere fedeli a un uso ortodosso della lingua. Agli inizi dell’anno, tra le tante storture che non hanno mai smesso di caratterizzare le azioni della Pubblica Amministrazione, una notizia spiccava per positività: la conclusione definitiva della tormentata per non definirla oscena, cessione da parte del Tesoro della ITA Alitalia alla compagnia di bandiera tedesca Lufthansa. Per la precisione si apprende oggi che, previsto per ieri, l’insediamento dell’amministratore delegato di nomina tedesca della società di nuovo assetto, non si è concretato. Non é stato trovato tra acquirente e venditore un accordo sul limite dei poteri del Presidente, di impellente designazione italiana e il Ceo, già nominato dai tedeschi. Anche se, a dire del portavoce dell’azienda italiana si tratta di un rinvio tecnico di sole 48 ore. È però evidente che saranno poche le persone che accoglieranno la notizia senza un sorriso a 32 denti e nemmeno solamente con il volto tirato. È credibile che gli stessi abbiano già reagito con una smorfia di disappunto. Con l’augurio che nel giro di qualche ora, come dichiarato dai protagonisti, si riuscirà a fermare quell’emorragia di denaro pubblico che ormai va avanti scandalosamente da una ventina di anni, alcune riflessioni vengono alla mente spontaneamente. Esse sono inerenti maggiormente all’ inefficienza del Sistema Paese. Quando qualcuno ironizza sulla fantasiosa esistenza a Roma dell’ UCCS, Ufficio Complicazione Cose Semplici, probabilmente lo dice con cognizione di causa. Lo fa riferendosi alla burocrazia e ai burosauri che la mandano avanti. Come si può sperare, è riferito agli investitori stranieri, che essi possano prediligere il Paese, oltre a quando mettono gli occhi su realtà in procinto di scivolare nel torrente che custodisce le cosidette “case cadute”, tecnicamente le aziende decotte. Lo stesso, al momento ingrossato a dismisura, è dimora riconosciuta degli spiriti della non economicità.
Confluisce, il più delle volte, nel fiume dell’insolvenza. Non è dato conoscere in dettaglio, quali sono i criteri determinanti dell’accettazione e del ripudio. Entro il mese di gennaio nel mondo, oltre le guerre che si continueranno a combattere, si assisterà allo sforzo di insediare nuovi governi che possano rimpiazzare quelli arrivati a scadenza. L’Italia non è tra essi, ma non pertanto può considerarsi fuori dal rischio di bordate robuste.
Per chi è coinvolto, la considerazione appena scritta suona come “Uomo avvisato, mezzo salvato”. Sarà bene quindi che coloro che si ravvisano in situazioni paragonabili, facciano le scelte appropriate per non incappare in situazioni sgradevoli.