Tel Aviv, 21 mag. (AdnKronos) – Un infuriato Benjamin Netanyahu ha letteralmente dovuto ordinare ai suoi ministri di recarsi all’aeroporto Ben Gurion per accogliere il presidente Donald Trump atteso domani in Israele. Secondo quanto rivela infatti il Jerusalem Post i ministri non volevano partecipare alla cerimonia per non dover affrontare una lunga attesa sulla pista sotto il sole. L’ordine del premier israeliano è arrivato oggi durante una riunione dei capi dei partiti della sua coalizione di governo.
Dopo che il ministro delle Finanze, Mosche Kahlon, della Cultura e Sport, Miri Regev e del Turismo, Yariv Levin hanno detto che non intendevano cancellare precedenti impegni di lavoro per andare all’aeroporto, Netanyahu si sarebbe arrabbiato ed avrebbe interrotto la riunione, ricostruisce ancora il giornale israeliano.
Poi ha chiesto al suo capo dello staff di inviare un nuovo invito ai ministri alla cerimonia, in cui si indicava la partecipazione come obbligatoria.
In realtà, all’origine della posizione dei ministri vi sarebbe stato il fatto che si erano offesi perché il cerimoniale non aveva previsto che Trump si fermasse a salutare personalmente tutti i ministri al suo arrivo, come invece aveva fatto il presidente Obama nel 2013.
L’arrivo dell’Air Force One a Tel Aviv è previsto domani alle 12,15 circa e dopo due giorni di visita, durante i quali sono previsti incontri oltre che con le autorità israeliane anche con quelle palestinesi, il pomeriggio di martedì, verso le 4 ora locale, è prevista la partenza per Roma, terza tappa della prima missione di Trump all’estero.