Israele, fine mandato per l’ambasciatore in Italia

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In foto Alon Bar
L’ambasciatore israeliano in Italia si congedato dall’incarico per fine mandato.
Dopo quasi due anni, infatti, per ragioni anagrafiche si accinge a lasciare gli incarichi diplomatici. Il pubblico congedo è avvenuto nel corso di una serata organizzata dall’Ambasciata di Israele all’Hotel Rome Cavalieri, in occasione del 76° anniversario dell’Indipendenza dello Stato ebraico e dei 75 anni delle relazioni diplomatiche con l’Italia. Presenti esponenti della politica nazionale ed ebraica, compreso il presidente della Comunità di Roma Victor Fadlun, attivisti e personaggi di spicco provenienti da vari ambienti della società civile.
Nell’intermezzo del concerto durante il quale si sono esibiti i cori “Young Bat-Kol”, diretto da Dalia Lazar-Shimon, e il “Piccolo Coro Little Star”, sotto la direzione di Alessandra Fralleone, l’amb. Bar ha preso la parola incentrando il suo discorso aprendo un sentito pensiero alla guerra in corso dal 7 ottobre e alle sue ripercussioni sull’opinione pubblica.
“Ogni giorno sentiamo di gruppi, nella società italiana, che chiedono la sospensione delle relazioni con Israele e il suo boicottaggio. È triste e molto spiacevole. Questa è discriminazione. Non abbiamo visto richieste simili di boicottaggio economico, culturale e accademico nei confronti di nessun altro Paese o gruppo”, ha detto il diplomatico di Tel Aviv. Ma ha precisato che “nonostante questo, i rapporti con lo Stato italiano sono più che stabili”.
Anzi, ha aggiunto, “fortunatamente, 75 anni di relazioni tra Italia e Israele hanno costruito una solida base di amicizia tra le due nazioni. Credo che la maggioranza degli italiani, e senza dubbio le istituzioni ufficiali del Paese, non condividano questo festival dell’odio”.
Bar ha proseguito non lasciando spazi di interpretazione sugli eventi che hanno portato alla crisi in essere nel Medio Oriente. “Siamo in guerra perché l’organizzazione terroristica palestinese Hamas, che controllava Gaza, ha violato il cessate il fuoco in vigore fino al 6 ottobre. Come ha affermato il Consigliere americano per la Sicurezza Nazionale, un cessate il fuoco immediato e un flusso di aiuti umanitari in grandi quantità a Gaza sarebbero stati possibili subito se Hamas avesse acconsentito a liberare le donne, i feriti, i bambini e gli anziani che tiene prigionieri nei tunnel. È stato Hamas a rifiutare le proposte di Israele e di altri per un cessate il fuoco. Fintanto che Hamas continua a mantenere un’influenza di governo e militare, nessuno sarà disposto ad assumersi responsabilità per Gaza”.
In conclusione, l’amb. Bar ha riservato i suoi saluti alla “sua” Ambasciata, “la migliore al mondo per amicizia, professionalità e impegno”, e le parole dolci per sua moglie Ester, tra gli applausi del pubblico.
“La ringrazio per la sua pazienza e saggezza e per tante altre cose che non sto qui ad elencare. Senza di te, amore mio, sono metà persona. Senza di te, non sono praticamente nulla”, ha sottolineato.
Termina così, tra le foto, i fiori e il calore di chi c’è stato, la sua esperienza in Italia. La data di effettiva fine dell’incarico non è ancora nota, ma presto lascerà via Mercati per ritirarsi a vita privata.