Isis, media americani: il numero due ucciso in operazione forze Usa

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ROMA – Le forze di coalizione a guida Usa hanno ucciso il numero due dell’Isis durante un’operazione avvenuta lo scorso mese. Lo rivelano i media Usa e l’annuncio ufficiale dovrebbe essere dato in giornata dal segretario alla Difesa, Ash Carter. In base a quanto si apprende, Haji Imam, un alto leader religioso dello Stato Islamico e considerato il numero due, è stato ucciso durante un’operazione in Siria. L’operazione, precisa un alto funzionario Usa, è avvenuta questo mese. Il vero nome di Haji Imam è Abd ar-Rahman Mustafa al-Qaduli: era considerato uno dei possibili successori del leader dell’Isis, Omar al Baghdadi, anche se molti studiosi sostengono che le sue origini turcomanne rendevano la cosa improbabile. Oltre a Qaduli, Carter dovrebbe anche confermare la morte del ‘ministro della guerra’ dell’Isis, Tarkhan Batirashvili, meglio conosciuto come Omar al-Shishani o ‘Omar il ceceno’ che, secondo l’Osservatorio per i diritti Umani, era rimasto gravemente ferito in un raid aereo a inizio marzo mentre alcune fonti Usa ritenevano che fosse morto

ROMA – Le forze di coalizione a guida Usa hanno ucciso il numero due dell’Isis durante un’operazione avvenuta lo scorso mese. Lo rivelano i media Usa e l’annuncio ufficiale dovrebbe essere dato in giornata dal segretario alla Difesa, Ash Carter. In base a quanto si apprende, Haji Imam, un alto leader religioso dello Stato Islamico e considerato il numero due, è stato ucciso durante un’operazione in Siria. L’operazione, precisa un alto funzionario Usa, è avvenuta questo mese. Il vero nome di Haji Imam è Abd ar-Rahman Mustafa al-Qaduli: era considerato uno dei possibili successori del leader dell’Isis, Omar al Baghdadi, anche se molti studiosi sostengono che le sue origini turcomanne rendevano la cosa improbabile. Oltre a Qaduli, Carter dovrebbe anche confermare la morte del ‘ministro della guerra’ dell’Isis, Tarkhan Batirashvili, meglio conosciuto come Omar al-Shishani o ‘Omar il ceceno’ che, secondo l’Osservatorio per i diritti Umani, era rimasto gravemente ferito in un raid aereo a inizio marzo mentre alcune fonti Usa ritenevano che fosse morto