Iraq, i Jihadisti avanzano nel nord del paese

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A cura di Antonio Arricale Mercati in cauto rialzo in avvio con gli investitori che si muovono con prudenza in attesa della conclusione del direttivo della Federal Reserve (FOMC), prevista per domani, A cura di Antonio Arricale Mercati in cauto rialzo in avvio con gli investitori che si muovono con prudenza in attesa della conclusione del direttivo della Federal Reserve (FOMC), prevista per domani, nella speranza di indicazioni più precise sulle tempistiche di un eventuale rialzo dei tassi statunitense. Sullo sfondo restano, poi, le tensioni geopolitiche in Iraq e Ucraina. In particolare, la situazione irachena desta non poche preoccupazioni. Ieri, almeno nove persone sono state uccise e una trentina ferite in un attentato a Baghdad. Lo riferiscono fonti mediche e di sicurezza. L’esplosione sarebbe stata provocata da una bomba piazzata lungo una strada. Fonti della polizia irachena riportano poi che l’esplosione è seguita ad un attacco suicida. Quest’attacco arriva dopo la grande offensiva lanciata in Iraq dai “jihadisti” la scorsa settimana, con l’appoggio dei sostenitori del deposto regime di Saddam Hussein. In soli tre giorni i militanti del movimento armato ISIL, cioè “Stato Islamico dell’Iraq e del Levante”, hanno conquistato Mosul, Tikrit e altre regioni del nord del paese. I jihadisti dell’Isis hanno intanto giustiziato decine di soldati iracheni fatti prima prigionieri e poi pubblicato le foto dell’eccidio su internet. I ribelli si vanterebbero su Twitter di aver giustiziato 1.700 soldati iracheni. Di contro, va detto che la stabilità in Arabia Saudita, sotto la guida della famiglia Al Saud, è stata essenziale per i mercati petroliferi globali. Quando sono state interrotte le forniture dalla Libia e l’embargo ha colpito l’Iran, l’output petrolifero dall’Arabia Saudita, per soddisfare la domanda mondiale, è aumentato a 9,67 milioni di barili di petrolio al giorno. A seguito dell’insurrezione “Jihadista”, i mercati petroliferi globali sono stati scossi dall’instabilità in Iraq e tutte le più importanti produzioni, Brent e West Texas, hanno registrato grossi salti delle quotazioni. In passato, l’industria petrolifera saudita era un bersaglio di al-Qaeda; adesso i seguaci del gruppo, tra cui i veterani sauditi delle guerre in Afghanistan e in Iraq, stanno attaccando con autobombe Abqaiq, il più grande impianto di trasformazione di petrolio del mondo, nella parte orientale del paese, minando anche la tenuta istituzionale della famiglia Al Saud. Il rischio, quindi, di un escalation della violenza nell’enclave che più di tutti ha sostenuto il terrorismo islamico in questi decenni, è elevatissimo. Situazione di grande apprensione anche sul fronte del gas. La Russia chiude i rubinetti del gas verso l’Ucraina e fa tremare l’Europa, che riceve dai metanodotti ucraini metà del gas che compra da Mosca. I recenti negoziati tra Russia, Ucraina e Ue non sono serviti a trovare un compromesso sulla questione energetica, e – assieme all’introduzione per Kiev di un regime di pagamenti anticipati per l’oro blu russo – all’orizzonte si profila il fantasma di una terza ‘guerra del gas’ dopo quelle del 2006 e del 2009 che hanno lasciato al gelo mezza Europa. Per il momento il gas destinato all’Europa continua a raggiungere l’Ucraina, e il ministro dell’Energia di Kiev, Iuri Prodan, ha assicurato che i flussi diretti verso il Vecchio continente non saranno messi a repentaglio. Ma come ha sottolineato il commissario Ue all’Energia Gunther Oettinger, il rischio che quest’inverno l’Europa debba fare i conti con una carenza di gas è concreto e la Gazprom ha già avvertito la Commissione europea su “possibili interruzioni” delle forniture, che però secondo il gigante russo del gas sarebbero da imputare all’Ucraina, che potrebbe prelevare metano dal volume in transito verso l’Europa. Borsa giapponese Mercati asiatici cauti, attesa per il Fomc Borse asiatiche in stand-by con gli investitori cauti in attesa della conclusione del direttivo della Federal Reserve (FOMC), prevista per domani, nella speranza di indicazioni più precise sulle tempistiche di un eventuale rialzo dei tassi statunitense. Sullo sfondo restano, poi, le tensioni geopolitiche in Iraq e Ucraina. Sulla piazza nipponica l’indice Nikkei ha chiuso con un lieve rialzo dello 0,29% a 14.975,97 punti mentre il più ampio paniere Topix è salito dello 0,29% a 1.238,20 punti. Tra le altre borse asiatiche Seul ha guadagnato lo 0,40% mentre Taiwan ha messo a segno un +0,41%. Miste le altre piazze asiatiche che chiuderanno più tardi le contrattazioni, con Hong Kong che cede lo 0,44%, Shanghai lo 0,80% e Singapore lo 0,43%. Leggermente positiva Bangkok con un +0,13%. Limature per Kuala Lumpur -0,01% e Jakarta -0,08%. Borsa Usa Wall Street ieri ha finito poco mossa in attesa della Fed Nel reddito fisso, le tensioni in Iraq hanno alimentato l’appetito di Treasury. Il decennale ha messo a segno un rialzo di 1/32 al 2,599%. Il trentennale è salito di 8/32 al 3,398%. Da ricordare quanto annunciato dal dipartimento americano del Tesoro, secondo cui la Cina – il principale detentore di titoli di stato americani – ad aprile ha aumentato di 32,9 miliardi di dollari l’ammontare di Treasury detenuti. Si tratta del secondo maggiore rialzo mensile da quando, nel 1977, questo tipo di dati ha iniziato ad essere rilevato. Da inizio anno i bond aggiunti sono arrivati a quota 88,7 miliardi. Il totale detenuto è sceso ad aprile di 8,9 miliardi a 1.263 miliardi di dollari complice la riduzione delle scadenze che giungono a maturazione in un anno o meno. Sul fronte valutario, il dollaro è scivolato dello 0,2% a 101,85 yen, l’euro è salito dello 0,2% contro il biglietto verde a 1,3566 dollari Italia Partenza piatta a Piazza Affari dove l’indice FtseMib dovrebbe consolidare il calo registrato alla vigilia con le quotazioni che si confermerebbero sotto la soglia psicologica dei 22 mila punti. A livello societario attenzione al comparto finanziario e in particolare a 2 titoli: Generali e Unicredit. Il Leone di Trieste è stato promosso da Morgan Stanley con la raccomandazione salita a equalweight dal precedente underweight. Ancora meglio il titolo di Piazza Cordusio su cui Barclays ha rivisto il rating da equalweight ad overweight.


I dati macro attesi oggi Martedì 17 Giugno 2014 *ITALIA 10h00 – bilancia commerciale aprile (precedente: +3,9 mld euro) *G.B. 10h30 – inflazione maggio (precedente: +0,4% m/m, +1,8% a/a; previsione: +0,2% m/m, +1,8% a/a; consenso: +0,1% m/m, +1,7% a/a) – prezzi produzione output maggio (precedente: inv. m/m. +1% a/a; consenso: +0,1% m/m, +1,1% a/a) *EURO-18 11h00 – costo lavoro 1* trim. (precedente: +1,4% a/a) *GERMANIA 11h00 – indice Zew giugno (precedente: 33,1 punti; previsione: 34,5 punti; consenso: 35 punti) *USA 14h30 – inflazione maggio (precedente: +0,3% m/m, +2% a/a; previsione: +0,2% m/m, +1,9% a/a; consenso: +0,2% m/m, +1,9% a/a) – inflazione core maggio (precedente: +0,2% m/m, +1,8% a/a; previsione: +0,2% m/m, +1,8% a/a; consenso: +0,2% m/m, +1,8% a/a) – avvio cantieri nuove unità abitative maggio (precedente: 1072 unità; previsione: 1040 unità; consenso: 1033 unità) – permessi nuove costruzioni maggio (precedente: 1059 unità; previsione: 1065 unità; consenso: 1070 unità) 14h55 – indice Redbook prime due settimane giugno (precedente: -1,8% m/m, +3,3% a/a prima settimana giugno) *Inizia la riunione di due giorni del Fomc