Ipotesi contrastanti sulla fine della crisi attuale

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Uno dei disagi più forti che sono scaturiti al fianco della congiuntura economica negativa che da tempo sta attanagliando il mondo, é la forte confusione che si è impadronita di buona parte dell’ umanità. Ciò che si sta verificando, il disordine appunto, in effetti non costituisce una novità. Eppure riesce nella maggior parte dei casi a rendere ancora più difficile la vita a chi già é al posto di combattimento per affrontare la routine consueta. In effetti, quanto accade quotidianamente dovunque, seppure a macchia di leopardo, presta il fianco all’ ingrandimento di tutto quanto di negativo si sta verificando. È però la disamina ad personam che rende il tutto più arduo e più pericoloso. Se la casalinga di Voghera o il portiere di Manfredonia la mattina hanno modo di ascoltare le trasmissioni via etere, anche quelle della RAI che pertanto dovrebbero mantenere, almeno in teoria, la terzietà rispetto agli eventi, penseranno di essere padroni della situazione e potere, di conseguenza, comportarsi come il contesto richiede. Passando dalla teoria alla pratica, per esemplificare, volendo acquistare quanto hanno annotato sulle rispettive liste della spesa, troveranno, nei negozi dove si recano abitualmente, i prezzi delle merci occorrenti per soddisfare i loro bisogni prezzate diversamente, cioè con cifre più alte e non più basse di come era loro sembrato di capire dalla TV o dalla radio. In effetti avevano capito bene, nè era successo che l’informazione avesse dato notizie mendaci.
Solo che il tempo per organizzare la prezzatura da parte dei venditori e quello annotato dai compratori non riescono a procedere all’unisono per le diverse esigenze che il modo di reagire degli acquisti e quello delle vendite non è la stessa e tanto per una serie articolata di ragioni. Oltre che delusi, casalinga e portiere torneranno a casa con l’amaro in bocca perché si sentono impotenti nei confronti di quanto è loro accaduto. Vivo Totò, avrebbe esclamato il suo punto di vista, lo stesso che recitò nel film Totò e i re di Roma. Esso suonava: “poi dice che uno si butta a sinistra.” Oggi potrebbe aggiungere anche a destra, soprattutto quella estrema.