“Io in giuria al Giffoni Film Festival: ecco la mia giornata”

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Festoni, palloncini ad elio variopinti e molti sorrisi adolescenziali. Il Giffoni Film Festival è questo, un’ opportunità irripetibile per le migliaia di giovani Festoni, palloncini ad elio variopinti e molti sorrisi adolescenziali. Il Giffoni Film Festival è questo, un’ opportunità irripetibile per le migliaia di giovani che oggi erano alla splendida inaugurazione del festival-cult che ogni anno (da più di quarant’anni) attrae giurati e semplici fan di qualunque nazionalità. Fra quei giurati con la maglietta viola (forse rosa scuro), la borsa blu acceso e il badge verde (che accozzaglia cromatica) c’ero anche io, nel gruppo Tomb Rider. Ma partiamo con ordine. La giornata si è aperta con un tradizionale, almeno da queste parti, mattiniero scatto per prendere i posti sul bus per Giffoni (mi è stato detto che gli autisti appena vedono salire qualche giurato partono). Una volta arrivato al festival, aiutato dalla mia ospitante (Marvin), sono andato a ritirare il kit del giurato (comprendente l’orrenda accozzaglia cromatica descritta prima) e sono subito stato indirizzato dall’info point alla sala Sordi dove ho assistito alla proiezione del documentario sperimentale (se così lo si può definire) “La Mafia Uccide Solo D’estate” dell’ attore e regista italiano Pif. Il film mi è piaciuto , un modo “simpatico” di affrontare un tema così delicato e attuale come quello del maxi-processo portato avanti da Borsellino e Falcone ai danni dell’allora organizzazione mafiosa. Avrei voluto fare molte domande al protagonista sulla realizzazione ma purtroppo non sono riuscito a riservarmi un posto nel meet&greet fatto da lui oggi, sarà per la prossima volta. Nel frattempo sono stato nel “Coca Cola Village” qui a Giffoni, in cui erano stati allestite varie attività sportive, dalla pallavolo al basket, dal ping-pong al calcio balilla (sia umano che tradizionale). Alle sei sono riuscito a prendere un bel cornetto offerto da uno stand poco fuori al festival. Uno dei cornetti più buoni mai assaggiati. Dopo aver rimpinguato lo stomaco, sono stato portato in giro per Giffoni dalla mia Group Leader (Fausta Federici): un paesello tranquillo anche se ho l’impressione che i soliti “vecchi del bar di paese” non approvino questa orda di turismo e ricchezza a Giffoni. Ho girato la piazza principale dove ho bevuto l’acqua dalla fontana centrale (di cui nessuno sa se l’acqua sia effettivamente potabile o meno, ma la gola chiama). Per finire, tutti a ballare al party di benvenuto ai giurati, organizzato bene, buon dee-jay. di FABIO CRIMALDI