L’arrivo di qualche gruppo internazionale in grado di rilevare e rilanciare l’ippodromo di Agnano è l’unica speranza di salvezza, al momento, per una struttura che inizia la sua attività addirittura nel L’arrivo di qualche gruppo internazionale in grado di rilevare e rilanciare l’ippodromo di Agnano è l’unica speranza di salvezza, al momento, per una struttura che inizia la sua attività addirittura nel 1935. Nel corso della prossima primavera scade il bando predisposto dal Comune di Napoli per assegnare la gestione del complesso. Attualmente ad Agnano l’organizzazione è nelle mani della Ippodromi Partenopei, una srl costituita dagli imprenditori Luca, Pier Luigi e Marco D’Angelo, già proprietari dell’ippodromo dei santi Cosma e Damiano al Garigliano, oltre che da Michele Giugliano, Enzo Giordano (comproprietario di Varenne), Aldo Migliaccio (esperto di betting), Antonio Somma e Massimo Torchio, entrambri proprietari di cavalli. “Bisogna modificare il contratto di lavoro nazionale degli operatori – dice Pier Luigi D’Angelo, presidente della società di gestione – perché non più sostenibile dalle aziende e prevedere un consistente sgravio fiscale relativamente all’Irap. In caso contrario Agnano non può proseguire l’attività”. E si parla di un ippodromo che, con le sole scommesse, effettuate sul posto, vanta un giro d’affari annuale di circa 300 milioni di euro. In primavera, però, su Agnano potrebbero confluire capitali stranieri.