Invecchiamento cerebrale, ricerca italiana: neuroni “immaturi” per prevenirlo

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Un gruppo di ricercatori italini del Nico (Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi) dell’universita’ di Torino ha individuato una riserva di neuroni “immaturi” in zone inedite del cervello: si aprono cosi’ nuovi scenari per compensare la scarsa capacita’ del cervello di rigenerarsi. Le ricerche sulla plasticita’ cerebrale hanno puntato molto sulla scoperta che il cervello puo’ generare nuovi neuroni (neurogenesi adulta). Tuttavia, spiegano i ricercatori, “oggi e’ noto come il fenomeno, pur presente nella specie umana, sia molto ridotto se paragonato a quanto avviene nel topo”. Ci si e’ pero’ accorti che esistono due tipi di neuroni “giovani”: quelli generati ex novo nella neurogenesi adulta, e altri che vengono prodotti prima della nascita ma rimangono in uno stato di “immaturita’” per tempi indefiniti, come cellule “in stand by” in attesa di essere utilizzate. Questi neuroni immaturi sono stati osservati per la prima volta negli anni ’90 da Luca Bonfanti del Nico che li ha descritti nei roditori di laboratorio (topi e ratti), confinati nella parte evolutivamente piu’ antica della corteccia cerebrale: la “paleocortex”. Studi successivi realizzati nel laboratorio di Neurogenesi adulta del Nico, hanno mostrato che gli stessi neuroni sono presenti anche nel “neocortex” (la parte piu’ recente e piu’ nobile della corteccia cerebrale) in altre specie di mammiferi con aspettativa di vita piu’ lunga dei roditori.