Intesa Sanpaolo in salute: previsti dividendo in crescita e un utile netto per il 2024 e 2025 di oltre 8 mld

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Intesa Sanpaolo archivia il primo trimestre con un utile netto pari a 2,3 miliardi di euro ”pienamente in linea con l’obiettivo di oltre 8 miliardi per l’anno in corso”. Lo rende noto l’istituto bancario. L’attuazione del Piano di Impresa 2022-2025 dell’Istituto, si legge in una nota, “procede a pieno ritmo, con una prospettiva di utile netto per il 2024 e per il 2025 superiore a 8 miliardi di euro”.  In particolare, per il 2024 si prevede una solida crescita dei ricavi, trainata da un ulteriore aumento degli interessi netti e da un incremento delle commissioni nette e del risultato dell’attività assicurativa basato sulla leadership del Gruppo nell’attività di Wealth Management, Protection & Advisory. Previsti inoltre una stabilità dei costi operativi, nonostante gli investimenti in tecnologia, soprattutto a seguito di minori spese per il personale, un basso costo del rischio, derivante dallo status di Banca a ‘zero Npl’ e dall’elevata qualità del portafoglio crediti e una riduzione dei tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario, non essendoci più contribuzione al fondo di risoluzione. Si prevede inoltre una forte distribuzione di valore payout ratio cash pari al 70% dell’utile netto consolidato per ciascun anno del Piano di Impresa, con un aumento del dividendo per azione relativo al 2024 e al 2025 rispetto all’importo relativo al 2023; buyback pari a 1,7 miliardi di euro da avviare a giugno 2024 e ulteriori distribuzioni per il 2024 e il 2025 da valutare anno per anno. L’istituto ha infine in previsione una solida patrimonializzazione, con un Common Equity Tier 1 ratio – confermando l’obiettivo superiore al 12% nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4 – pari nel 2025 a oltre il 14% ante Basilea 4, a oltre il 13,5% post Basilea 4 e a oltre il 14,5% post Basilea 4 includendo l’assorbimento delle Dta (che avverrà per la gran parte entro il 2028), tenendo conto del predetto payout ratio previsto per gli anni del Piano di Impresa e del buyback da avviare a giugno 2024 e non considerando un’eventuale ulteriore distribuzione.