“Centocinquanta miliardi destinati a famiglie e imprese”. Gian Maria Gros-Pietro, presidente del Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, a margine della presentazione di “Centocinquanta miliardi destinati a famiglie e imprese”. Gian Maria Gros-Pietro, presidente del Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, a margine della presentazione di ieri mattina sulla ricerca Srm relativa connessione economica tra Nord e Sud Italia ribadisce l’intenzione dell’istituto di credito che “intende essere più vicino a coloro che chiedono denaro per far crescere la ricchezza del Paese”. “Questi fondi – ha affermato – saranno erogati con gli strumenti tipici attraverso le sette aree territoriali”. Le difficoltà dell’Ue – “Bisognerebbe fare di più verso una politica economica più espansiva”, prosegue Gros-Pietro, rispondendo a una domanda sulle politiche economiche e monetarie dell’Europa. Il presidente del Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo ha evidenziato che, a suo avviso, “i trattati europei non hanno messo a disposizione gli strumenti completi che consentono di governare una moneta, i tassi di cambio e la quantità di moneta in circolazione”. “In questo momento non è facile per le autorità monetarie europee manovrare il cambio in modo che sia più competitivo – ha affermato – cosa che invece stanno facendo i responsabili delle altre grandi aree monetarie mondiali”. A suo avviso, l’Europa è cosciente del fatto che le parti del Vecchio continente vanno tenute insieme perché, spiega, “non erogherebbe i fondi di coesione se non fosse consapevole che esistono al suo interno aree di minor sviluppo che rallentano al crescita di tutto”. Il ruolo del governo – Stabilire una priorità tra Nord e sSud Italia non rientra tra i compiti del governo, che invece deve “mettere a disposizione gli strumenti di competitività che il mercato non può offrire, come le infrastrutture”. Da Napoli il presidente del Consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo indica la strada da seguire per colmare il gap attuale. “Il governo deve mettere a disposizione norme legislative che consentano una più efficace attuazione delle strategie delle imprese – argomenta – e strumenti di competitività che il mercato non può fornire, ovvero quelli di sistema, come le infrastrutture”.