La cultura napoletana, le sue tradizioni ma anche la tecnologia, le start up. Ruota intorno a tutto questo la collaborazione tra Napoli e gli Stati Uniti che da oggi diventa ancora più strutturata. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e il chairman della Niaf, Robert Carlucci, hanno firmato una lettera di intenti. Una partnership finalizzata a favorire scambi culturali e commerciali che arriva dopo due giorni di visite di una delegazione Niaf in città. “Napoli è arrivata” esordisce il presidente della National Italian American Foundation, Bob Carlucci. Ed è questo che si farà: “Far capire agli americani, non solo agli italo americani, che Napoli è cresciuta, che non è solo musica e cibo ma è tecnologia, fantasia, che c’è molto di più degli stereotipi”.
Carlucci: Per gli italo-americani Napoli è il simbolo dell’Italia
Del resto Carlucci su un punto non ha dubbi: “Napoli è il cuore battente dell’Italia e per noi italo-americani è il simbolo dell’Italia”. Non a caso la delegazione Niaf è stata San Giovanni a Teduccio, all’università Federico II, alla Apple Academy, ha incontrato Intesa San Paolo per fare il punto sulle zes, gli investimenti, ha toccato con mano l’arte presepiale. “Napoli sta vivendo una rinascita che non è legata certo solo alla vittoria del mondo del calcio – dice il console americano a Napoli Tracy Robert-Pounds – E’ qualcosa di più profondo. Il turismo sta vivendo un vero e proprio boom, il settore delle start up è in grande espansione. Napoli sta costruendo per la prossima generazione di giovani un futuro positivo fatto di opportunità e noi siamo orgogliosi, con la Niaf di lavorare insieme per questo futuro”.
Manfredi: Qui tante opportunità di investimento
E di trasformazione parla anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. “C’è un racconto diverso ormai della città – dice -. La Niaf ha visto la realtà dell’innovazione ma anche quella più legata al turismo e alla cultura come l’arte presepiale, varie opportunità che si stanno valutando in modo che ci siano sempre più capacità di attrazione e di investimenti. C’è grande interesse, ad esempio sull’arte presepiale molto amata negli Stati Uniti che richiede una ulteriore spinta sull’internazionalizzazione e sulla formazione”. E a chi chiede al sindaco se ci sarà spazio, quindi, per neo artigiani del presepe in America, Manfredi risponde così: “Potrebbe essere una idea interessante”.