«Oggi il vulcano dei Campi Flegrei continua a trovarsi in una situazione di pericolo che è di lungo periodo. C’è un livello giallo dal 2012, c’è attività sismica, c’è deformazione del suolo, forte attività di geotermia, una attività termale molto intensa, sono le cose che l’Osservatorio misura. Il vulcano sta mostrando una dinamica in corso che noi seguiamo 24 ore al giorno». Lo ha detto il direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv, Mauro Di Vito, a margine dell’incontro che si è svolto oggi all’auditorium di Bagnoli sul test dell’11 e 12 ottobre sul rischio vulcanico dei Campi Flegrei. «La deformazione del suolo – ha detto Di Vito – ha rallentato la velocità da un mese mezzo e l’effetto si vede immediatamente: ci sono meno tremoti, ma il motore della dinamica sta invece proseguendo allo stesso modo, non ci illudiamo che la riduzione di velocità o la riduzione del numero di tremoti significa che il fenomeno è finito, anzi. Non è cambiato niente sulla dinamica del vulcano. Io spero di non vedere l’eruzione dei Campi Flegrei, ma è molto probabile che sarà esplosiva, da una bocca che non sappiamo dove sarà. Continuiamo con il monitoraggio, vediamo come variano i parametri, la deformazione del suolo, i terremoti per capire dove si aprirà una nuova bocca eruttiva. Tutto quello che viene detto su maggiore o minore probabilità serve a noi per elaborare piani a lungo termine, non a breve termine». Di Vito ha spiegato che è importante che gli abitanti di Napoli diano attenzione ai Campi Flegrei, un vulcano di tipo caldera, ampio circa 20 km, con molti centri vulcanici all’interno e in prossimità della sua grande area. «Oggi – ha detto Di Vito – non è neppure facile per noi convivere con questo processo, capisco bene i cittadini, ma è bene che si faccia ora questa attività di prevenzione, è la prima volta che massicciamente si lavora su questo tema sapendo che questo enorme vulcano porta eruzioni esplosive, con flussi di nubi di gas e cenere e parti vulcaniche che cadono su un’area vasta. Questi flussi piroclastici sono il problema principale su cui i cittadini devono prepararsi».