Infrastrutture, cresce l’attrattività dell’Italia, ma vanno facilitati gli investimenti. Sondaggio di EY

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Il 71% degli intervistati ha investito o erogato finanziamenti nel settore infrastrutturale italiano negli ultimi 4 anni. Il settore dell’energia è trainante, con il 45% degli intervistati che ha confermato di aver effettuato investimenti nell’ultimo anno. In aumento la rilevanza dei settori TMT (+5% rispetto al 2022 la percentuale di investitori intervistati che sono stati attivi nel settore), infrastrutture gestite in partenariato pubblico-privato (+4%) e infrastrutture sociali (+2%). Il settore dei trasporti, cruciale anche in termini di attrattività dell’Italia nei contesti internazionali e per il turismo, fatica ad essere protagonista di investimenti privati, che risultano in ulteriore contrazione (-2%) nelle scelte degli investitori intervistati, a causa delle complessità normative e autorizzative percepite. È quanto emerge dall’EY Infrastructure Barometer 2023, un sondaggio annuale condotto da EY coinvolgendo dirigenti di grandi aziende, investitori infrastrutturali, istituti finanziari e società di private equity del settore delle infrastrutture di tutto il mondo, per valutare la fiducia e le aspettative degli investitori nel settore delle infrastrutture in Italia. “Il settore infrastrutturale italiano è considerato un mercato chiave, sia per l’opportunità di colmare i gap infrastrutturali sia per il riconoscimento del ruolo e della rilevanza della nostra economia nell’eurozona, dato che registra una crescita del 13% rispetto al 2022 e dal quale si evince la buona percezione degli sforzi della nostra nazione verso una maggiore solidità e stabilità economica, con prospettive di crescita migliori rispetto al passato. Tuttavia, emerge una certa fatica nell’indirizzare risorse verso progetti inerenti al settore dei trasporti, soprattutto per le complessità normative e autorizzative percepite. La revisione del codice degli appalti potrebbe aprire nuove opportunità per l’attrattività dell’Italia, soprattutto in relazione al ruolo attivo che gli investitori istituzionali potranno avere nelle procedure di PPP, in un settore strategico che nelle ultime settimane ha dato prova di rilevanti fragilità. Un segnale positivo è l’aumentata attenzione degli intervistati agli investimenti greenfield e value added, ma si rileva la necessità di continuare il processo di razionalizzazione delle procedure e di incentivare la partecipazione dei privati nello sviluppo infrastrutturale del Paese, anche attraverso la veloce attuazione del PNRR, sul quale il giudizio degli investitori, seppure più freddo rispetto a quello dello scorso anno, è tutto sommato positivo” commenta Marco Daviddi, Strategy & Transactions Managing Partner di EY in Italia.