Industria in lutto, è morto il cavaliere Giuseppe Amato

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L’industria italiana è in lutto per la scomparsa del cavaliere Giuseppe Amato. L’imprenditore salernitano, per anni a capo della Antonio Amato & C. – Molini e Pastifici in Salerno spa (uno dei brand più conosciuti al mondo nel settore della pasta per alimenti), si è spento nella sua casa di Castellabate (Salerno), dove era in vacanza. Il prossimo 21 settembre, giorno in cui Salerno celebra la festa del patrono San Matteo, avrebbe compiuto 91 anni. Cavaliere del lavoro dal 1982, Amato è stato presidente nazionale degli industriali della pasta e numero uno di Confindustria Campania. 
Una storia di successo

Nel 1951, assieme allo zio Antonio, rileva la più antica casa di pastai salernitani, la “Rinaldo & C. S.A.”, fondata nel 1868, e si lancia nell’avventura imprenditoriale, abbandonando la tradizione centenaria di famiglia del commercio e costruendo l’azienda leader in Italia nella produzione di pasta e derivati del grano tenero e duro. Il papà Emiliano, il nonno ed il bisnonno sono commercianti di generi alimentari. Tutta la sua famiglia, da parte del padre ma anche da parte della mamma, Nicoletta D’Ascoli, è originaria di San Cipriano Picentino (Salerno). Giuseppe Amato inizia a lavorare prestissimo, alternando gli studi al lavoro nell’azienda commerciale di famiglia. Sono gli anni del dopoguerra. Gli Alleati danno all’azienda della famiglia Amato l’incarico di distribuire le derrate, con il sistema del tesseramento. Nel 1951 inizia l’attività industriale nel settore dei Molini e Pastifici. Giuseppe Amato e lo zio Antonio partecipano al riammordernamento di due antiche case di pastai che sono in crisi, il Molino Pastificio Rinaldo e Il Molino Pastificio Scaramella. La sfida è quella di unire il fattore industriale a quello della distribuzione. Una delle due case, la “Rinaldo & C. S.A.”, diventa “Rinaldo & Amato”, per essere poi assorbita, nel 1958, nella Antonio Amato & C. – Molini e Pastifici in Salerno spa. Negli anni Cinquanta e Sessanta, con Alfonso Menna sindaco, il Pastificio Amato costruisce la sua fortuna. Il momento più bello – ricordava il cavaliere nelle varie interviste rilasciate a giornali e tv – arriva quando negli anni Sessanta viene costruito il nuovo stabilimento, che costituisce un vero e proprio modello organizzativo e industriale in Italia, e poi negli anni Ottanta, col trasferimento nella zona industriale. Il resto è storia recente: l’inchiesta, il processo, le divisioni familiari, in particolare col nipote Peppino junior. Il cavaliere Amato vanta una lunga militanza nell’associazione degli industriali. Nel 1969 è il primo presidente della neonata Unione Industriali Pastai Italiani (UN.I.P.I.). Ha più volte ricoperto la carica di presidente di Assindustria Salerno, oltre ad essere stato presidente della Federindustria Campana e membro della giunta nazionale di Confindustria.