India: grandi opportunità per le imprese italiane

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A cura di Alfonso Vitiello Con una popolazione che supera il miliardo ed un tasso di crescita del Pil tra i più alti in assoluto, l’India si conferma una delle economie più A cura di Alfonso Vitiello Con una popolazione che supera il miliardo ed un tasso di crescita del Pil tra i più alti in assoluto, l’India si conferma una delle economie più dinamiche al mondo. Il settore sul quale maggiormente si è investito negli ultimi anni è stato quello infrastrutture, che rappresenta un elemento chiave per la crescita di tutto il Paese. Ma l’India è anche il secondo produttore mondiale di frutta e verdura (occupando una quota dell’8 per cento su scala planetaria). In campo energetico, invece, si presta grande attenzione alle fonti rinnovabili, con la creazione di centrali eoliche, solari e di impianti a biomasse. Mentre Nuova Delhi è la capitale politica, Karnataka è il centro industriale di riferimento. A partire dal 1980 il settore che ha trainato l’economia di Karnataka è stato quello dell’informatica, delle bioecnologie e ingegneristico. Oggi lo Stato conta più di 130 centri di ricerca e sviluppo con manodopera altamente specializzata e qualificata e continua a formare un gran numero di medici ed ingegneri. I dati relativi all’interscambio con l’Italia evidenziano la presenza di circa 500 aziende nostrane presenti sul territorio indiano, operanti soprattutto in settori trainanti come quello tessile e dell’auto. Ottimo nel 2014 il trend dei beni di lusso, in particolar modo di quelli legati al mondo dei gioielli, con buone affermazioni per quelli prodotti in Campania e a Torre del Greco, la patria del corallo. Ma non bisogna dimenticare che l’India è un Paese di grande complessità. Non esistono starting strategies e molte aziende italiane seguono la logica degli incentivi offerti agli investitori stranieri. Molti investitori nostrani, infatti, hanno scelto la linea delle jiont venture per avere una migliore penetrazione iniziale. Ciò offre non pochi vantaggi, che vanno dalle facilitazioni per l’acquisto di un terreno ad una buona rete di contatti in loco; elementi importanti per l’ingresso in una economia così difficile da decifrare per la sua religione, cultura e modo di fare. Il lavoro interinale è molto diffuso. Dal 2000 il Governo indiano ha modificato la propria politica economica riguardo l’import-export, dando vita ad un buon processo di liberalizzazione e deregolamentazione. La lingua ufficiale è quella hindi, mentre l’Inglese è quella utilizzata nel commercio.