Roma, 29 mag. (AdnKronos Salute) – Tra gennaio e aprile di quest’anno, rispetto ai primi 4 mesi del 2017, in Italia sono state denunciate 24 morti sul lavoro in più: 286 contro 262, in crescita del 9,2%. Lo riferisce l’Inail precisando che l’aumento è legato ai casi avvenuti in itinere o nel tragitto andata-ritorno tra casa e lavoro (+28 unità, da 68 a 96), mentre quelli durante il lavoro sono stati 4 in meno, da 194 a 190.
Si sono registrati 29 casi mortali in più (da 230 a 259) nel settore Industria e servizi, mentre in Agricoltura i decessi denunciati sono stati 3 in meno (da 24 a 21) e nel Conto Stato 2 in meno (da 8 a 6), prosegue l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Dall’analisi territoriale si evidenzia un incremento di 21 casi mortali nel Nord-Ovest, di 9 casi nel Nord-Est e di 10 al Centro. Diminuzioni si riscontrano invece al Sud (-7 decessi) e nelle Isole (-9). A livello regionale spiccano le 16 denunce in meno (da 21 a 5) dell’Abruzzo, teatro nel gennaio 2017 delle tragedie di Rigopiano e Campo Felice, i 9 casi mortali in meno in Sicilia (da 25 a 16) e i 6 in meno in Puglia (da 10 a 4). Aumenti significativi si registrano invece in Lombardia (da 35 a 50), Piemonte (da 18 a 27), Lazio (da 19 a 27) e Calabria (da 2 a 10).
L’incremento degli incidenti mortali è legato principalmente alla componente maschile: fra i lavoratori uomini i cui casi sono aumentati di 23 unità, da 225 a 248, mentre più lenta è la crescita tra le donne (da 37 a 38 decessi). L’aumento riguarda le denunce sia dei lavoratori italiani (da 222 a 241 casi) sia di quelli stranieri (da 40 a 45). Una morte su 2 ha coinvolto lavoratori di età compresa tra i 50 e i 64 anni, per i quali si registrano una crescita di 36 casi (+31%). In calo invece le denunce che riguardano i lavoratori fino a 34 anni (da 40 a 35 casi) e quelli tra i 45 e i 49 anni (da 37 a 25).
Dopo la diminuzione registrata nel corso di tutto il 2017, in controtendenza rispetto al costante aumento degli anni precedenti, nei primi 4 mesi del 2018 sono tornate ad aumentare anche le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail. Al 30 aprile 2018 l’incremento si attesta al +5,5% (1.091 casi in più rispetto allo stesso periodo del 2017, da 19.969 a 21.060), dopo quelli osservati nelle precedenti rilevazioni mensili: +14,8% a gennaio, +10,3% a febbraio e +5,8% a marzo.
L’aumento interessa tutti i comparti: nell’Industria e servizi le denunce di malattia professionale sono aumentate del 3,8% (da 15.915 a 16.526), in Agricoltura dell’11,2% (da 3.845 a 4.275), nel Conto Stato del 23,9% (da 209 a 259). L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle tecnopatie denunciate al Sud (+649 casi), dove si concentra un quarto del totale dei casi protocollati dall’Istituto; al Centro (+396), dove i casi denunciati sono un terzo del totale; nel Nord-Ovest (+165) e nel Nord–Est (+4). Le Isole mostrano invece un calo di 123 casi.
In ottica di genere, si rilevano 957 casi in più per i lavoratori (da 14.540 a 15.497) e 134 in più per le lavoratrici (da 5.429 a 5.563). Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo (11.144 casi), con quelle del sistema nervoso (2.255) e dell’orecchio (1.470), continuano a rappresentare le prime malattie professionali denunciate (oltre il 70% del totale).