In viaggio con la Banca d’Italia: Visco, Manfredi e De Luca chiudono la due giorni di lezioni sulla finanza a Napoli

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In foto Ignazio Visco

“In viaggio con la Banca d’Italia” ha portato a Napoli un tema centrale come quello che ruota attorno alla moneta. E lo ha fatto il 29 settembre nella seconda giornata della tappa napoletana, che ha visto la partecipazione del Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco.
Dopo l’incontro con gli studenti presso la Sede della Banca d’Italia di Napoli alle 9.30, il Governatore Ignazio Visco si è spostato al Maschio Angioino, una cornice d’eccezione, dove alle 11 è iniziato l’incontro “L’avventura della moneta: a che serve la finanza”.
Ha salutato gli ospiti presenti e introdotto il tema dell’incontro Paola Ansuini, del Dipartimento Tutela della clientela ed educazione finanziaria della Banca d’Italia, che ha raccontato i motivi che hanno spinto la Banca d’Italia a mettersi in viaggio per raccontarsi; Marina Avallone, Direttrice della Sede di Napoli della Banca d’Italia, si è soffermata sul ruolo della Banca d’Italia sul territorio e sull’impegno per la cultura finanziaria.
Il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha ricordato il ruolo centrale nella storia di Napoli del fermento economico e finanziario. La sfida di oggi è attivare un’economia sostenibile e inclusiva per ridurre i divari della società anche di conoscenza sui temi economici.
Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha sottolineato come in Italia non ci sia una cultura economica adeguata ma nemmeno una opinione condivisa sull’economia. Ha parlato anche di PNRR e ricordato alcuni dati sul PIL italiano e campano, in un contesto in cui la realtà economica italiana specie del Sud è generalmente in declino. “I due dati strutturali che, se non li risolviamo, renderanno irrefrenabile il declino dell’Italia” ha detto De Luca: il primo è la spesa pubblica, il secondo la disoccupazione. Ha concluso: “qui al Sud abbiamo bisogno perché da soli non ce la faremo.”
Il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha detto di aver trovato Napoli in miglioramento, perché anche al Sud si può realizzare qualcosa e qualcosa migliora. “Miei predecessori illustri dicevano che di fronte alle difficoltà che questo Paese ha avuto, sta in noi: risolvere le varie questioni aperte, come la disoccupazione e l’arretratezza di alcune aree e recuperare il ritardo”. Le difficoltà sono anche legate alle persone, al capitale umano, alla conoscenza. La Banca centrale cerca di dare risposte importanti su questo anche garantendo la stabilità: “ciò che facciamo non è ben conosciuto, a livello politico, a livello mediatico, dai cittadini e dai giovani. Il tentativo è quello di aprire la Banca e le sue 13 sedi regionali, cercando di far conoscere ciò che facciamo, qual è il contributo che diamo al Paese, al suo sviluppo e a alla sua economia”. Il Governatore ha descritto le varie funzioni della Banca d’Italia, parlando in particolare di politica monetaria, che è responsabilità condivisa nell’Eurosistema. L’inflazione nell’area è determinata da uno shock straordinario di natura esterna, ma questo si potrebbe trasferire su prezzi e salari e dobbiamo tenerli sotto controllo perché l’inflazione è la tassa più iniqua che colpisce soprattutto i più deboli. Ha poi ricordato le altre funzioni, come la vigilanza di tutela, l’attenzione al riciclaggio e il contrasto al finanziamento del terrorismo, le responsabilità sulle assicurazioni, per la risoluzione delle crisi bancarie, la stampa e circolazione delle banconote, le infrastrutture per i pagamenti in Italia e in Europa. E poi l’attività di tesoriere dello stato.
Il nostro debito è sostenibile ma ci dev’essere un controllo ed è importante diffondere presso il mercato la fiducia nella nostra capacità di crescita, come Paese, ha detto il Governatore, che si è poi concentrato sul tema dell’incontro: la moneta e la finanza, temi sempre più interessati dalla tecnologia. Anche la Banca è impegnata su questo, con la frontiera ad esempio dell’euro digitale. La digitalizzazione è una sfida per la Banca e i programmi di educazione finanziaria puntano anche all’inclusione digitale.
È seguita una tavola rotonda, moderata da Paola Ansuini, del Dipartimento Tutela della clientela ed educazione finanziaria della Banca d’Italia, con anche il dialogo con il pubblico.
Al dibattito hanno partecipato:
– Giovanni Iuzzolino, del Progetto Museo della moneta e della finanza della Banca d’Italia, che si è soffermato sulla moneta, sulla sua funzione e la sua storia, che è una delle storie di maggior successo dell’umanità, poiché garantisce fiducia, appartenenza, facilita il commercio eed è unità di conto.
– Tullio Jappelli, Professore di Economia politica presso l’Università di Napoli Federico II e Direttore del Centro Studi di Economia e Finanza (CSEF), ha parlato della finanza positiva, domandandosi se la finanza faccia bene o male all’economia. Senza la finanza non ci sarebbe la crescita, perché la finanza è un motore dello sviluppo.
– Domenico Piccolo, Professore Emerito di Statistica dell’Università di Napoli Federico II, si è concentrato sul ruolo della statistica, presentando esempi concreti utili agli studenti presenti.
– Massimo Doria, del Dipartimento Circolazione monetaria e pagamenti al dettaglio della Banca d’Italia, ha parlato del futuro della moneta e della finanza. Il binomio pagamenti e futuro è particolarmente felice. Il pagamento intercetta una necessità e cerca di dare una risposta ai bisogni e ciò comporta innovazione anche per il mondo finanziario. Disporre dei pagamenti digitali significa essere pienamente cittadini e questo è vero sia per le persone, sia per le imprese, sia per la PA. Il tema della competenza digitale è fondamentale, per consentire l’accesso ai servizi.
Dopo le risposte alle domande formulate dal pubblico in sala, Paola Ansuini ha concluso l’incontro e ha dato l’appuntamento alla prossima tappa, a Torino, dal tema “Il polso dell’economia”.